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OGNI 15 DEL MESE RUBRICA
A Cura Di P. Serafino Tognetti, Comunità Dei Figli Di Dio

Pubblicato il 15 Febbraio 2022

Adorazione Eucaristica (9°)

tratto dal libro “Adorazione” di P. Serafino Tognetti

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Capitolo 4

ADORARE DIO NELLA MESSA

Come detto, non possiamo separare l’adorazione eucaristica dalla Messa. È nella santa Messa che si vive la pienezza del Mistero di Dio. Divo Barsotti ha insegnato teologia sacramentaria nella facoltà teologica di Firenze per diversi anni; i suoi studenti raccontano che egli spendeva qualche lezione per parlare del battesimo, alcune per la cresima, mentre quando iniziava a parlare dell’Eucarestia arrivava direttamente alla fine del corso. Verso la fine e prima degli esami alcuni gli obiettavano: “Ma, professore, non sono sette i sacramenti?”. Ed egli rispondeva: “Sì, ma nella Messa c’è tutto!”. Se la cavava con una battuta, come a dire che se capiamo bene l’Eucarestia, capiamo tutto il resto.

Ci sono dei santi che hanno vissuto tutto il loro magistero nella semplice celebrazione del rito eucaristico; potremmo ricordare il santo Curato d’Ars e la Messa di Padre Pio, il quale non faceva mai l’omelia, nemmeno la domenica. Nella Messa egli soffriva la passione di Cristo, realmente faceva fatica a parlare. All’inizio la sua Messa durava parecchio, con tante pause di silenzio che favorivano la muta adorazione. Nell’offertorio egli ricordava in silenzio tutte le persone che voleva raccomandare e poteva stare anche una ventina di minuti fermo come una statua, in raccoglimento. La gente però non brontolava e non guardava l’orologio; al contrario, faceva a gomitate per essere presente a quella Messa, perché avvertiva un uomo che soffriva e che viveva quello che faceva. Ma pensate un po’: in quanto a durata di tempo, c’è qualcuno che batte padre Pio. Stiamo parlando di san Lorenzo da Brindisi, un cappuccino del ’600. In un certo periodo della sua vita, egli per celebrare la Messa

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OGNI 15 DEL MESE
RUBRICA a cura di P. Serafino Tognetti,
Comunità dei Figli di Dio

Pubblicato il 15 Gennaio 2022

Adorazione Eucaristica (8°)

tratto dal libro “Adorazione” di P. Serafino Tognetti

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Passività

L’adorazione è un atto di accoglienza: la mia anima si abbandona al Signore ed io faccio sì che Dio sia Dio. Dio si riversa su di me completamente come anima sua sposa nella Comunione, ma nella Comunione non sempre lo realizzo. Lo rivivo durante il giorno, quando faccio l’adorazione: “Vieni Signore. Tu ti sei dato a me questa mattina, adesso realizza quello che Tu sei in potenza”. Il Signore desidera la nostra adorazione perché vuole donarsi a noi, occupare il nostro tempo, riempire la nostra anima aperta. In quel momento noi non mettiamo nessun ostacolo, finalmente siamo passivi. Voglio Dio e voglio Dio solo. Ecco perché l’adorazione è l’atto di carità più elevato: perché dà a Dio di essere Dio in noi, di esprimere tutta la sua potenza e la sua grazia. L’atto è l’atto d’amore, il dono reciproco, la consumazione piena.

 

Una cura di bellezza

Unito al Signore Gesù, nell’atto d’amore in cui Egli si dà a me, io mi do a Lui nel

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SIGNIFICATO DELL’ADORAZIONE. COSA SIGNIFICA ADORARE

Pubblicato il 5 Gennaio 2022
adoratio2013


SIGNIFICATO DELL’ADORAZIONE.
COSA SIGNIFICA ADORARE

Nel suo primo numero la Rivista ADORATIO dell’AEP di Valencia (Spagna) – rivista che è a disposizione di tutte le cappelle dell’AEP della Spagna- ha pubblicato un articolo circa il significato dell’Adorazione.
Che significa adorare? Qui si spiega in particolare l’AEP e la sua storia nel mondo.


L’ autore è P. Justo Antonio Lofeudo MSE.

Questo articolo sarà pubblicato in due parti.
Qui sotto la prima parte:

 

Parlare di adorazione è come parlare di amore: si può dire molto ma tuttavia non dire l’essenziale. Si tratta dell’ineffabile dove non si esprime a parole ma con la vita. L’adorazione si vive, come l’amore. Infine come amare anche adorare si impara adorando. 
Ci sono due verità che si toccano e sono queste: Dio crea l’uomo e lo crea libero. Libero di scegliere Dio e riconoscerLo come suo Creatore ed anche come suo Salvatore. E l’uomo raggiunge la beatitudine dandoGli gloria, lodando e adorando Dio. Così, l’adorazione è un atto libero di colui che cerca la vera felicità in Dio, di colui che cerca il riposo della sua anima davanti la presenza del suo Dio.

 

 

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Auguri!

Pubblicato il 5 Gennaio 2022
 

“Tu concepirai nel tuo seno e partorirai un figlio … e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo .. il suo regno non avrà fine ».

– ” Avvenga di me secondo la tua parola”

– “E il Verbo si fece carne “

– “Un bambino è nato , un figlio ci è dato a noi”

Quel bambino è Dio tra gli uomini .

E ‘accaduto a Nazareth, avvenuto a Betlemme .

Quel bambino sorride, è Dio che ci sorride .

Quel bambino piange ed è Dio in sofferto dolore per quest’umanità,

che ha assunto la nostra carne in Maria.

Quel bambino alza le sue piccole mani ed è Dio che ci accarezza nella sua infinita tenerezza.

Quella notte belemnita è tutta luce .

La povertà della mangiatoia diventa tutta ricchezza, la più grande delle ricchezze.

E ‘Natale.

Non perdiamo lo stupore davanti al Natale.

Recuperiamo l’infinito mistero di Dio rivelato agli uomini.

Che grande, molto grande sia il nostro stupore di fronte a Dio,

bambino a Betlemme e Pane di Vita Eterna sull’altare.

Incessante sia la nostra gratitudine

dinnanzi all’ineffabile mistero dell’Incarnazione che si prolunga nell’Eucaristia .

Andiamo tutti ad adorare il Santissimo Sacramento:

lo stesso Signore nato a Betlemme.

Ad adorarlo con Maria, sua Madre e Giuseppe,

e con tutto quelli piccoli che Dio per la sua grazia li rende grandi.

Entriamo, senza paure, nell’intimità dell’adorazione

per trovare Dio che ci sorride e ci accarezza

in Gesù, il Messia Salvatore.

Buon Santo Natale!

 


OGNI 15 DEL MESE
RUBRICA a cura di P. Serafino Tognetti,
Comunità dei Figli di Dio

Pubblicato il 14 Dicembre 2021

Adorazione Eucaristica (7°)

tratto dal libro “Adorazione” di P Serafino Tognetti

In senso stretto, Gesù poteva portare la croce fino al Calvario da solo, il Padre avrebbe potuto dargli un “surplus” d’energia per quell’ultimo tratto del percorso. Dire che Dio “ha bisogno” è quasi un’eresia; Dio, di per sé, non ha bisogno, ma vuole aver bisogno. La Passione che ci salva la compie Gesù: l’arresto l’ha subito Lui, la flagellazione, la coronazione di spine, l’agonia sulla croce… tutto, tutto ha fatto Gesù… tranne un pezzetto: gli ultimi cento metri prima di arrivare in cima al Calvario. Quelli li fa un uomo portando la croce al posto di Gesù. Il 99,9% lo fa il Cristo, lo 0,1% lo fa un uomo. Ma la Provvidenza dispose che senza quella frazione minima, la Redenzione non sarebbe avvenuta.

L’adorazione è allora quel nostro zero-virgola-uno per cento? Penso di sì. Fa tutto

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