adorazione

Intervista sull’Adorazione Eucaristica Perpetua

Si potrebbe presentare e dirci qual è la sua missione?

  1. Justo Antonio Lo Feudo: Certo. Appartengo ad una comunità missionaria. La nostra missione è ravvivare il culto eucaristico e, in particolare, l’adorazione perpetua. Come missionario, il mio proposito immediato è quello di svegliare e sensibilizzare i fedeli all’adorazione e all’adorazione perpetua in particolare. Parto da un primo proposito: aiutare le persone a comprendere che celebrazione e adorazione eucaristiche non sono cose separate ma vanno insieme.

Nella missione ciò che facciamo per prima cosa è risvegliare alla verità della fede nell’Eucaristia, come sacramento-memoriale del sacrificio che diventa attuale, sacramento-banchetto sacro, sacramento-comunione e sacramento-presenza. Da questo il centro della missione è mostrare la necessità e centralità dell’adorazione, non come qualcosa di facoltativo, non come una devozione in più ma come necessaria alla nostra condizione di creature e figli di Dio.

Che cosa spinge all’Adorazione?

Padre Lo Feudo: Innanzitutto, l’Adorazione è la relazione connaturale con Chi è il nostro Dio e il nostro Salvatore. Tutti i credenti, per il fatto di essere credenti, adorano Dio. Noi adoriamo il vero Dio rivelato da Gesù Cristo, il Dio Trino e Uno. Il cristiano adora Cristo perché riconosce in Gesù di Nazareth il Figlio di Dio che è Dio. E noi cattolici Lo adoriamo nella sua presenza eucaristica. Infatti, noi Lo adoriamo nell’Eucaristia, dove veramente, realmente e sostanzialmente è Lui presente. L’Eucaristia è il più grande tesoro della Chiesa offerto a tutti perché tutti possano in essa ricevere abbondanti grazie e benedizioni. Mi affretto a dire che quest’asseverazione che è il grandissimo tesoro offerto a tutti mai giustificherà il fatto di riceverla indegnamente o in peccato mortale. L’Eucaristia è il sacramento che fa presente la Persona di Cristo e il suo sacrificio e ci permette di entrare in comunione con Dio e tra di noi. L’Adorazione eucaristica è la riconoscenza della gloria di Dio e anche la risposta alla sua chiamata. E’ la risposta alla Santissima Trinità nel Padre, che cerca adoratori in spirito e verità (Cfr. Gv 4:24), all’invito del Figlio che ci dice: “Venite a Me…” (Cfr. Mt 11:28), e alla mozione interiore che viene dallo Spirito Santo e ci fa diventare adoratori. L’Adorazione, ha detto il Papa Benedetto XVI, non è un lusso ma una priorità. Tutti noi abbiamo bisogno di adorare il Signore.

 

Allora l’Adorazione è un culto o una devozione speciale.

Padre Lo Feudo: E’ il culto dovuto soltanto a Dio, “Il Signore tuo Dio adorerai e a Lui solo renderai culto” (Mt 4:10), dice il Signore. Non è una devozione in più come alcuni erroneamente credono. E’ la devozione per antonomasia. Per capire meglio, cominciamo dalla Messa. La Messa stessa è l’atto più sublime di adorazione ma l’adorazione non si ferma lì perché va oltre l’Eucaristia celebrata. Il dono infinito che il Signore ha fatto di Se stesso non è stato dato solo per essere celebrato ma anche contemplato. Come insegna il Magistero, la vera comunione è anche un restare con il Signore oltre l’atto stesso della comunione sacramentale vissuta nella Messa. Peraltro ogni comunione implica adorazione, come ricordava Benedetto XVI in Sacramentum Caritatis, riprendendo appunto le parole di Sant’Agostino: “Nessuno mangia questa carne senza prima adorarla; peccheremmo se non la adorassimo” (Sac. Car. 66). Vuol dire nessuno fa la comunione senza un atteggiamento di profonda adorazione perché chi si riceve nientemeno che la Persona di Cristo, cioè Dio. Nell’Adorazione frequente gli adoratori incontrano pace, sollievo, risposte, benedizioni e la stessa fonte dell’amore da dove prendere le forze per amare. Per fare semplicemente un esempio: questa era l’esperienza della santa Madre Teresa di Calcutta e delle sue missionarie della Carità. E’ dall’Adorazione quotidiana che prendono la forza e l’amore per andare tra i più poveri dei poveri.

In cosa consiste l’Adorazione perpetua? Che cosa c’è in più rispetto all’adorazione comune?

Padre Lo Feudo: L’Adorazione perpetua avviene quando il Santissimo Sacramento è esposto all’adorazione dei fedeli giorno e notte, tutti i giorni dell’anno. Se, come abbiamo detto, l’adorazione eucaristica è la devozione per antonomasia, allora il culmine di questa devozione è quando l’adorazione diviene perpetua. Per mezzo della perpetuità dell’adorazione, del fatto che mai si interrompe, da una parte si esalta ininterrottamente la verità della fede nella presenza reale, unica, sostanziale di Gesù Cristo nel augusto sacramento, e da un’altra la nostra adorazione terrena si unisce a quella del Cielo, dove “giorno e notte”, si adora, si loda, si benedice, si rende onore e gloria all’ Agnello e a Colui che sta nel Trono, (Cfr Ap 4:8-11).

Possiamo anche dire che adorazione perpetua è la risposta di fede e di amore che permane lungo il tempo verso Chi non cessa di essere Dio e di amarci di amore eterno. Poi, c’è qualcosa in più da dire: il nostro modello di adorazione perpetua è lo stesso Gesù Cristo. Solo Lui ha potuto adorare il Padre infinitamente e in continuazione. Noi prendiamo il suo esempio per fare lo stesso, adorare sempre, non come singoli ma in quanto comunità. Così per mezzo dell’adorazione perpetua la comunità mette Dio al primo posto, al centro della vita delle persone, della parrocchia, della città, e prega senza sosta mentre rende grandissimo onore e gloria al Signore.

In termini pratici adorazione perpetua significa Dio sempre adorato e chiesa sempre aperta. Per tutti questi motivi è unica.

Altri aspetti particolari dell’Adorazione Perpetua?

Si fa sempre in silenzio e perciò una cappella di Adorazione Perpetua è anche scuola di silenzio e di ascolto. Nel silenzio del cuore si può arrivare ad ascoltare Dio (ovviamente non parlo di locuzione ma di ispirazioni), conoscere la sua volontà per discernere non soltanto ciò che è buono ma anche quello che è perfetto. La cappella è anche scuola di preghiera e perciò di crescita spirituale. E’ tutto questo in un modo continuo, permanente lungo il tempo. In certe parrocchie e città ci sono dei sacerdoti che danno un servizio di ascolto e di confessioni lungo la giornata. Davvero, l’adorazione perpetua è fonte di acqua viva che disseta chi ha sete di vita. In questi tempi di buio è un faro nella notte del mondo. Una cappella di adorazione perpetua è una porta che si apre al Cielo e che rimane aperta. Da essa sgorgano grazie e benefici che portano anche grandi conversioni.

 

Come si adora e come si fa a diventare adoratori e a partecipare all’Adorazione perpetua?

Padre Lo Feudo: Alla domanda di come si adora la risposta migliore sarebbe: con tutto il cuore, con tutto l’essere, coscienti di essere dinanzi alla presenza di Colui che è il nostro Dio. Ma non sempre siamo così coscienti, non sempre arriviamo ben disposti. Allora occorre entrare in atteggiamento di adorazione e questo significa entrare con umiltà al mistero eucaristico. Dobbiamo farci piccoli davanti alla presenza di Dio. Dobbiamo saperci bisognosi di Dio. Ricordare le parole di Cristo: “senza di me non potete fare nulla” (Cfr. Gv 15:5). Rispetto, santo timore di Dio, reverenza, umiltà, tutto questo fa parte di un atteggiamento adorante. Inoltre, come è stata già detto l’Adorazione perpetua è in silenzio. Non siamo abituati al silenzio, c’è molto rumore anche dentro di noi. Il silenzio esteriore favorisce il silenzio interiore. Restare in silenzio contemplando il mistero, lasciandosi abbracciare da quella presenza divina che parla al nostro silenzio è adorare. Non importa se non sappiamo cosa fare, se a volte siamo aridi perché Egli sa tutto di noi e sa che siamo lì davanti perché crediamo che Egli è presente. La nostra piccola fede e il nostro povero amore sono accettati e il Signore agisce su di noi guarendo le nostre ferite, portandoci la pace, la gioia magari perduta, dando risposta ai nostri quesiti. Quel tempo che siamo dinanzi al Santissimo Sacramento è molto benedetto da Dio. Egli moltiplica il nulla che diamo con benedizioni, grazie e tutto quello che soltanto Dio può darci, nessun altro al mondo fuori da Lui. Durante l’adorazione non dovrebbe mancare mai il ringraziamento al Signore per tutto quello che ci ha dato e che ci dà, cominciando dalla nostra vita. Dobbiamo ringraziarlo, benedirlo, lodarlo. Magari con i salmi o con altre brani della Sacra Scrittura o spontaneamente. Poi, c’è la dimensione di riparazione per tutte le gravissime offese che si commettono contro Dio, i sacrilegi, le profanazioni, gli oltraggi al suo Santo Nome, al Nome di Maria e a quelli di tutti i santi. Riparare per gli oltraggi a tutto ciò che è santo. Riparare anche per tanta indifferenza e disprezzo verso il Signore.

In termini molto pratici: Si partecipa dell’Adorazione perpetua, facendosi disponibile a stare nella cappella con il Signore almeno un’ora settimanale. Vede? Si richiede quasi nulla per così grande opera.

Ma, non esiste il pericolo che diventi un intimismo, ossia che le persone si chiudano in loro stesse? Che provochi una sorte di egoismo spirituale?

E’ vero che in un certo senso l’adorazione è personale, ma trascende questo orizzonte per trasformarsi in comunitaria, perché crea una fraternità eucaristica, della quale tutti si riconoscono membri e vivono la propria fede ciascuno nella sua intimità ma tutti facendo parte di una sola comunità di adoratori. Si vede, ad esempio per l’allegria condivisa quando si apre una nuova cappella di adorazione perpetua e come gli stessi adoratori intercedono gli uni per gli altri.

Gli adoratori riuniti e uniti intorno al Santissimo, che si succedono e coincidono nel tempo, in continuazione, rappresentano la vite e i tralci di cui ci parla il Signore, tutti uniti in e a Lui, rimanendo nel suo amore per dar molto frutto (cf Gn 15). L’Adorazione Perpetua ci mostra come essere Chiesa, come vivere la comunione di amore nel Signore. Inoltre, all’ Adorazione Eucaristica Perpetua prendono parte tutti i movimenti. Tutte le realtà spirituali ed ecclesiali vengono rappresentate. Tutti ci riuniamo intorno al sacramento di amore e di unità.

In definitiva, Adorazione Eucaristica Perpetua è testimonianza incessante e fonte permanente di grazie. Questo è speciale e unico. Testimonianza incessante. Fonte permanente di grazie.

Ma le persone non hanno contatto tra di loro perché, tra l’altro, è silenziosa. Allora rimaniamo nel rapporto esclusivamente personale.

Certamente l’adorazione va indirizzata per primo a Dio e questo comporta necessariamente un rapporto tutto personale, però al tempo stesso coinvolge gli altri. Sebbene l’adorazione significhi obbediente soggezione a Dio per via della fede e del amore verso di Lui, allo stesso tempo Dio fa che non si esaurisca lì. Perché no? Perché Gesù Cristo, a chi adoriamo, non è soltanto l’unica Via al Padre ma l’unica vera via d’amore verso l’altro. Dall’altra parte chi è davanti al Santissimo porta il suo mondo con sé, il mondo dei suoi amici, dei suoi cari, e delle sue conoscenze per chi intercede ed eleva suppliche al Signore. Finalmente, con la sua presenza l’adoratore permette addirittura che altre persone per lui sconosciute possano avvicinarsi. Così contribuisce al beneficio di molti.

Ossia che l’Adorazione Perpetua è un grande contributo per l’incontro di molte persone, magari per la salvezza di molti.

Infatti! Sappiamo che molti fedeli soffrono perché le nostre chiese stanno spesso chiuse e loro non possono entrare e trovare la pace di un incontro col Signore. Una cappella sempre aperta è il segno delle braccia sempre aperte di Gesù, disposto ad accogliere e a guarire tutti coloro che lo cercano. Papa Giovanni Paolo II, all’inizio del suo pontificato fece clamore con la sua chiamata accorata: “Non abbiate paura. Aprite le porte a Cristo! Spalancate le porte a Lui!” L’Adorazione Perpetua è la risposta a questa chiamata che potenzia le risposte personali di conversione al Salvatore. E’ testimonianza che interroga il mondo, attrae coloro che cercano Dio e richiama l’ attenzione di chi è lontano dal Signore perche si avvicini a Lui.

Abbiamo sentito che lei abbia accennato l’adorazione perpetua sia anche parte della nuova evangelizzazione. Come avviene questo?

  1. Lo Feudo: La missione in se stessa è evangelizzazione perché sensibilizza, richiama alla verità della fede. Poi il fatto che la cappella dell’adorazione perpetua stia sempre aperta è un invito continuo all’incontro con il Signore. Così la cappella di adorazione perpetua diventa un centro concreto di evangelizzazione, dove l’incontro è fattibile per tutti i fedeli, iscritti o meno, che possono sostare davanti al Santissimo quanto e quando vogliono. Per l’altro non dobbiamo dimenticare l’aspetto sopranaturale, perché in realtà è il Signore che attrae, che chiama a questi incontri personali. Questo si fa evidente quando vediamo venire alla cappella anche i più lontani a trovare pace e che poi ritornano e intraprendono un cammino di conversione. Il Signore chiama tutti a ogni momento e noi facciamo possibile l’incontro perché sia che le porte siano aperte sempre sia che possano aprirsi, dal momento che giorno e notte c’è almeno una persona davanti al Santissimo in adorazione. Inoltre, la cappella sempre aperta all’adorazione permette alle persone di fermarsi nella corsa frenetica della vita e scoprire Dio che li ama, che li aspetta, che dà sollievo alla loro vita. Solo davanti a Gesù si trovano serenità e pace nei momenti di sconforto, di desolazione, di angoscia, di tristezza e di solitudine perché Lui è la Vita, la pace stessa e il primo Consolatore e fonte di ogni speranza. Perciò un effetto, diciamo un frutto importante, dell’adorazione è che avendo le persone ricevuto pace e grazie di ogni tipo, diventano loro portatori delle grazie ricevute, di pace al loro ambiente di vita.

L’evangelizzazione eucaristica si estende agli adoratori che si fanno propagatori e invitano altri a venire, e che si succedono giorno e notte, tutti i giorni, danno esempio di come ci si deve comportare col Signore. Sono loro che diventano autentici testimoni di fede e di amore verso Gesù Cristo realmente presente e vivo nel Santissimo Sacramento. La loro adorazione interpella altri che sono stati magari indifferenti o lontani da Dio.

Tramite l’adorazione perpetua possiamo controbattere la mancanza di testimonianza e di rispetto, di reverenza, di gesti di adorazione che non di rado si vedono nelle chiese dove non si dà l’importanza dovuta all’Eucaristia. E pure questo è evangelizzazione.

Mons. Dominique Rey, il nostro Vescovo, ha scritto che “l’adorazione eucaristica è anche un’evangelizzazione del tempo. Si tratta di vivere l’istante presente dell’ incontro eterno con Dio attraverso la presenza reale del corpo eucaristico di Gesù Cristo… Occorre rifiutare l’ impazienza per centrarsi in Cristo. Si tratta di contemplare la permanenza dell’Amore, della sua fedeltà che richiama la nostra”.

Ha detto che una caratteristica dell’adorazione eucaristica perpetua è il silenzio. Perché il silenzio?

  1. Lo Feudo: In un mondo pieno di rumori che ci tolgono la pace, che ci distraggono dell’essenziale è importante coltivare il silenzio. Non un silenzio qualsiasi, non un silenzio di meditazione orientale ma un silenzio pieno, abitato da una Presenza, la Presenza del Signore. Inoltre, il silenzio permette rispettare l’altro che ha il suo proprio rapporto, il suo dialogo, la sua preghiera con Dio. Per questo il silenzio viene custodito. E così l’adorazione eucaristica perpetua diviene scuola di silenzio. Davanti ad un tal mistero ineffabile si fermano le parole per diventare solo silenzio adorante, solo Presenza che parla ad altra presenza. In una cappella di Adorazione Perpetua notte e giorno si eleva a Dio, come dirà san Gregorio Nazianzeno, un inno di silenzio.

Ci può ricordare cosa dice il Magistero della Chiesa al riguardo dell’adorazione perpetua?

  1. Lo Feudo: Nella sua Lettera Apostolica «Dominicae Cenae», del 24 febbraio 1980, scriveva il Santo Papa Giovanni Paolo II: “La Chiesa e il mondo hanno grande bisogno del culto eucaristico. Gesù ci aspetta in questo sacramento dell’amore. Non cessi mai la nostra adorazione.” Evidentemente parlava di adorazione perpetua.

Attraverso importanti documenti della Chiesa, si fa riferimento all’ Adorazione Perpetua, tra quelli vorrei menzionare l’Istruzione per il Culto Redemptionis Sacramentum (nei numeri 136, 140 e 141) di Giovanni Paolo II; e l’Esortazione Apostolica Post-Sinodale Sacramentum Caritatis (núm. 66 e 67) di Benedetto XVI.

Nel giorno dell’ Immacolata Concezione del 2007, la Congregazione per il Clero, (Cardinale Hummes) ha invitato i Vescovi di tutto il mondo a dedicare un tempio all’ Adorazione Perpetua per il mantenimento spirituale di tutto il clero e per chiedere pie e sante vocazioni.

Nella lettera del Cardinale Mauro Piacenza al Vescovo Mons. Dominique Rey, 4 marzo di 2011: “Non si può sottovalutare l’importanza di adorare il Signore nel Santissimo Sacramento, sapendo che l’Adorazione è l’atto di culto più alto del Popolo di Dio e un efficace mezzo per promuovere la santificazione del Clero, la riparazione per i peccati e le vocazione per il Sacerdozio e per la Vita Consacrata. … in ogni diocesi ci dovrebbe essere almeno una chiesa, una cappella, un santuario dedicati all’adorazione eucaristica perpetua”.

Può dirci le obiezioni e gli ostacoli che trova lei nelle sue missioni per stabilire l’adorazione perpetua?

  1. Lo Feudo: Ci sono coloro che dicono –come si è già detto- che l’ adorazione sia pietismo, che separa il fedele dal compromesso sociale. Abbiamo già dato qualche risposta al riguardo. Altri invece ritengono che offre un modo meraviglioso di evangelizzare e che da essa si metta in moto la missione. Sono visioni opposte. C’è anche tutta una corrente protestante nella Chiesa che dice “Dove sta scritto nella Bibbia che occorre adorare l’Eucaristia?”

Non si rende conto che noi abbiamo grande bisogno di comunicarci con Dio e ricevere da Lui tutto ciò che poi dobbiamo dare agli altri. Nulla di buono né di santo posso dare io se prima non l’ho ricevuto da Dio e ciò si riceve nei momenti di adorazione. L’adorazione è cammino di santità, di purificazione perché comprendiamo che per adorare il Santo dobbiamo essere noi santi.

Di fronte a tante obiezioni all’adorazione e in particolare all’adorazione perpetua, la prima domanda che ci dobbiamo fare è se in verità i cattolici credono che Gesù Cristo, la sua divina persona, è realmente presente nell’Eucaristia. E’ duro da ammettere ma per l’importanza (poca o nulla) che gli si da, per la mancanza di rispetto e di unzione e per l’ estrema ignoranza che esiste riguardo a ciò che è sacro, sembrerebbero che pochi siano i battezzati che credono in questa verità di fede. E’ sufficiente assistere ad alcune Messe per rendersi conto come si ignora il mistero, e quanti sono caduti nella banalizzazione dell’Eucaristia dandole ogni volta meno importanza.

Abbiamo bisogno urgentemente di recuperare o far nascere lo stupore davanti a un dono così ineffabile, a così preziosissimo tesoro. In questo senso, grandissima è l’importanza dell’Adorazione Eucaristica Perpetua per risvegliare al mistero.

Occorre avvertire che spesso siamo noi a ostacolare l’azione dello Spirito Santo e sottovalutiamo la risposta dei fedeli. Per esempio, è frequente ascoltare l’obiezione che la parrocchia ha già alcune ore di adorazione e sono pochi coloro che aderiscono, a ciò si risponde con l’ evidenza che quando si limita il numero di ore nelle quali il Santissimo è esposto, stiamo anche limitando il numero di persone che possono andare ad adorare. Uno dei grandi vantaggi dell’adorazione perpetua è che tutte le ore e tutti i giorni sono disponibili, perciò risulta più facile trovare un’ ora e un giorno per adorare.

D’altra parte, dobbiamo sempre contare con la grazia, giacché questo progetto è stimolato e incitato dallo Spirito Santo che agisce nei cuori e nelle menti delle persone. Il principale compito del missionario che aiuta ad impiantare l’Adorazione Perpetua è cooperare con queste grazie tramite le prediche di sensibilizzazione e catechesi.

La maggiore opposizione di solito viene per ragioni di sicurezza degli adoratori, soprattutto per la notte ( ciò che è curioso è che l’ osservazione viene soprattutto da quelli che non adorano di notte e molte volte da coloro che neanche adorano a nessuna ora). Insieme alle obiezioni già menzionate queste sono le principali che si ripetono sempre.

Prendiamo come esempio la notte, se si impedisce di adorare di notte l’adorazione non può essere perpetua. E’ abitudine dire che non ci saranno adoratori durante la notte. In questo vale il precedente detto: non si deve influenzare la maggioranza e la risposta all’Adorazione Perpetua con il proprio scetticismo o i propri timori o desideri. Sempre e per primo si deve contare sulla grazia che si percepisce, ed è la nostra esperienza, sempre abbondante.

Ci sono stati luoghi, come Madrid, che essendo parrocchie ridotte per il numero dei fedeli che vanno a Messa nei giorni festivi e per di più anziani, la prima cosa che avevamo cercato di fare e abbiamo ottenuto fu il completare le ore notturne a partire dalla mezzanotte alle sei del mattino. Chi l’ha fatto? La grazia. Noi abbiamo soltanto aiutato e non impedito che essa si manifestasse.

Che non si abbia paura nel mezzo della notte ad andare alla cappella di adorazione perpetua. La nostra vita viene dal Signore, che fece il cielo e la terra (cfr Sal 121), l’ Onnipotente che ci aspetta nel Santissimo e ci protegge.

Non c’è sicurezza più grande che davanti a Gesù nel Santissimo Sacramento. Dove il Signore è adorato fuggono i demoni. Perché nel Santissimo Sacramento è presente lo stesso Gesù che nel Vangelo cacciò i demoni, calmò tempeste, guarì i malati e resuscitò i morti. Non c’è migliore esorcismo per una città che avere l’adorazione perpetua. L’Antico Testamento così dice (cfr Bar 5:7) che Dio eliminerà i pericoli dalle strade per il suo popolo, sempre che il popolo cerchi la gloria del suo santuario. Coloro che adorano giorno e notte, coloro che cercano la gloria del santuario, la gloria di Dio, sono coloro che liberano il potere di Dio e portano sicurezza nelle strade. Il tasso di criminalità diminuisce nelle vicinanze della chiesa di adorazione perpetua, anche i suicidi crollano ( il caso di Trieste dove crollarono della metà i suicidi dopo l’ apertura della cappella di Adorazione Perpetua), il male retrocede.

Certamente, non sarà facile trovare adoratori per coprire le ore notturne. O non è così?

  1. Lo Feudo: Riguardo la notte, si possono dire molte cose. La prima è che coloro che adorano durante le ore centrali della notte sanno molto bene che queste ore sono speciali e come dice una madre di 3 piccoli bimbi che scelse un’ ora dopo la mezzanotte: “mi piace la notte, perché penso che sia più facile raccogliersi.”La musica silenziosa e la solitudine sonora” di cui parlava San Giovanni della Croce, permettono così l’elevarsi, il raccogliersi e l’ entrare in preghiera. A me risulta più facile durante la notte. E veramente così ho consacrato, ho dedicato e impegnato un’ora settimanale del mio tempo all’adorazione. Per tanto che uno lavori, questo non è nulla. Un’ora non è assolutamente nulla. Sarebbe realmente qualcosa di insignificante come opera, come azione, se non avesse tutto il valore che….. e il senso che Dio gli da. Il senso di fare le cose per amore a Dio. Veramente mi sembra che, né per me né per nessuno, un’ora sia nulla. Ma, tuttavia, è la cosa più importante di tutto ciò che faccio.”

Inoltre, gli adoratori che scelgono le ore centrali della notte e dell’alba sono i più fedeli e responsabili.

La notte implica un maggior sacrificio, ciò che volgarmente intendiamo come sacrificio, e il sacrificio è il linguaggio dell’amore. Gesù sacrificò la sua vita per il Padre per amore. Per amore noi desideriamo offrirgli qualcosa e glielo diamo in un’ora notturna di adorazione. L’Eucaristia è il sacramento dell’amore, della generosità infinita di Dio verso gli uomini. A questa risposta generosa a questo sacramento di amore, Dio elargisce la sua infinita bontà a tutta l’umanità.

Coloro che sono generosi e accettano di adorare nelle ore più difficili della notte sono quelli che fanno discendere sopra la terra le benedizioni di Dio come pioggia dal cielo. Sono le sentinelle notturne e quelle dell’aurora che faranno spuntare il nuovo giorno. Sono coloro che salgono al Tabor, come diceva un’adoratrice notturna dell’ adorazione perpetua: “Fare adorazione lì durante il giorno è come seguire il Signore in Galilea. C’è moltissima gente fin’anche alcuna madre con il proprio figlio. La Cappella è strapiena. Attendere l’alba invece è come stare sul monte Tabor: ci si dimentica di tutto. Solo lo si guarda.”

Lei ha parlato della grazia. Certamente da molto tempo esiste una corrente pseudo razionalista che fa a meno della grazia, della sopranaturalità

Quando si tratta di Adorazione Perpetua dobbiamo tener presente che non è un progetto puramente umano. Anzi, è un progetto divino e la prova è proprio tutti i luoghi dove abbiamo stabilito l’Adorazione Perpetua che erano umanamente impossibile di averli se non fosse stato per la pura grazia di Dio. La risposta entusiasta e a volte traboccante, l’ esplosione dello Spirito che significa una insperata accoglienza da parte del popolo fedele , dimostra che la sua origine non è umana, ma che risponde alla volontà di Dio. E’ lo Spirito Santo che muove i cuori dei fedeli, infondendo in loro lo spirito di adorazione e di lode all’ Agnello Immolato e presente nell’ Eucaristia. L’adorazione al Signore in forma incessante è la risposta che viene dall’ alto in tempi di apostasia come questi in cui viviamo, è il gran rimedio che arriva dalla misericordia di Dio per questi grandi mali, quando la guerra già è contro la famiglia, contro la religione, contro la vita, contro ciò che è santo, quando la guerra è contro lo stesso Agnello, “ma l’ Agnello li vincerà, perché è il Signore dei signori e il Re dei re e quelli con lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli” (Ap. 17:14).

 

Un’epoca c’erano confraternita e anche comunità riparatrici, Non ce ne sono più?

  1. Lo Feudo: Tra i valori dell’ adorazione, importante va ricordato anche quello della riparazione. Se l’adorazione implica un sacrificio, come lo può essere adorare durante un’ora dell’ alba, la forza riparatrice è quindi maggiore.

Giovanni Paolo II si appellava all’ ”adorazione che mai finisca ” e ci chiedeva di “essere pronti per riparare le grandi colpe e i grandi delitti del mondo” (Dominicae Cenae).

Ritorniamo alle obiezioni. Ci sono alcuni che dicono che l’Eucaristia è stata data soltanto per essere celebrata non adorata. Che cosa risponde?

  1. Lo Feudo: All’obiezione circa il mandato del Signore, che disse “mangiate” e non “adorate”, ovvero che il pane eucaristico non sia stato donato per essere contemplato ma mangiato, possiamo rispondere –come fece il Santo Padre Benedetto XVI in Sacramentum Caritatis (Cfr n. 66)- con parole di sant’Agostino: “nessuno mangi di questa carne senza prima adorarla… peccheremmo se non la adorassimo”. La comunione sacramentale implica un incontro con Colui che è nostro Dio e Salvatore e per lui stesso lo si adora, e l’ adorazione al di fuori della Messa non è che prolungare questo incontro. Potremmo dire che non c’è profonda comunione sacramentale senza adorazione così come nemmeno esiste vera adorazione senza comunione spirituale.

Sopra la stessa obiezione la risposta di Paolo VI: “La pietà eucaristica ha una estensione maggiore del breve momento celebrativo della Cena sacrificale del Signore. Il Signore rimane nelle specie sacramentali e questa permanenza non solo giustifica, ma esige il suo proprio culto: specialmente l’ adorazione…” (9 giugno 1971)

E cosa risponde lei a quelli che antepongono l’azione alla contemplazione?

  1. Lo Feudo: L’ adoratore, è certo, antepone l’ unione con Dio all’ azione ma questo non è un danno verso l’ agire ma tutto il contrario. L’adorazione che sale dal proprio cuore non lo isola dal mondo, lo associa al mandato della Chiesa che è quello di Cristo di annunciare il nome del Signore. Non è l’ opera umana ciò che conta ma il lavoro della grazia in lui. Non sarà strumento perfetto del Signore per l’ evangelizzazione del mondo fino a che non si doni a Dio attraverso uno spirito di sottomissione e adorazione.

Benedetto XVI aveva detto: “Senza la forza della preghiera, senza l’intima unione col Signore, ben poco varano le nostre iniziative umane. E’ Dio che salva, noi, il mondo e la Storia…..”

Su questa obiezione, circa il pericolo di separarsi dal mondo per la contemplazione, mai sarà sufficientemente ricordato il passo evangelico di Gesù in casa di Marta e Maria: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose; ma una sola è la cosa di cui c’ è bisogno. Maria si è scelta la parte buona, che non le sarà tolta”(Lc 10:41-42). Per non voler per forza svalutare l’importanza dell’azione e vederla anche come necessaria si arrivò a perdere il significato principale che è di esaltare l’ascolto contemplativo e si ha addirittura cambiato l’originale “buona” per “migliore”. Ma la parola greca è agathén che significa buona no migliore! La vera azione evangelica, la più pura carità viene dalla contemplazione. Contemplata aliis tradere, insegnava San Tommaso d’Aquino. E poi abbiamo la testimonianza della santa Madre Teresa di Calcutta sulle sue Missionarie della Carità che non tralasciano mai la loro ora santa davanti al Santissimo ogni giorno e in aggiunta hanno un ramo totalmente contemplativo, a sostegno di tutta l’attività caritativa, con adorazione perpetua all’Eucaristia.

Che cosa suggerisce di fare quando una parrocchia è piccola e vorrebbe avere l’adorazione perpetua?

  1. Lo Feudo: Un ostacolo oggettivo che si può presentare è che la parrocchia sia molto piccola e che sia difficile andare a predicare altrove. Si dovrà analizzare ciascun caso in particolare, vedere quanto tempo occorrerà per la missione (soprattutto per l’ aspettativa che si crea e il ritardo nel mettersi in moto che può scoraggiare alle persone). Ad ogni modo, aver sempre presente che l’Adorazione Perpetua è la migliore opzione e dipende da quanto la si desideri perché è dimostrato che anche la si ottiene in parrocchie anche molto piccole quando si fa una buona campagna, se necessario andando casa per casa. Penso a casi molto particolari come lo è stato Cancelada, che è una contrada di Estepona (nella diocesi di Málaga, Spagna) e anche quella di Timisoara (parrocchia greco cattolica, in Romania che ha già 10 anni di adorazione ininterrotta dove adorano greco cattolici, romano cattolici e ortodossi tutti insieme) e incluso la parrocchia di Madrid, la chiesa Incarnazione del Signore nel quartiere di San Blas. Nel primo caso, Cancelada, siamo dovuti andare di casa in casa perché non si arrivava ad un numero sufficiente di adoratori, tanto piccola è la parrocchia. Sono oramai più dodici anni che funziona.

Perché alcune cappelle chiudono?

  1. Lo Feudo: Moltissimo dipende dalle fondamenta. Se è stata fatta una missione strutturata e si è rimasti tutto il tempo fino all’avvio, catechizzando e istruendo le persone, seguendole e togliendo gli ostacoli, rimanendo sempre presenti, le fondamenta sicuramente sono solide, poiché si è potuto anche fare una buona selezione tra le persone come coordinatori e si è avuto tempo di cambiare quelli che non funzionavano.

Al contrario, se si è improvvisato, se si è tenuto conto solo della buona volontà, ma non si è concimato bene il terreno e non lo si è preparato, non si fece una buona semina (predicazioni) e non si sono ricevute risposte sufficienti per una raccolta (organizzazione) oppure quando si è tenuta una missione ma è stata veloce e senza seguito allora è più che probabile che l’ adorazione decadrà e che si debba abbandonare l’ Adorazione Eucaristica Perpetua.

Per finire, in due parole che è l’Adorazione Perpetua?

E’ un dono di Dio per questo tempo.