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SIGNIFICATO DELL’ADORAZIONE. COSA SIGNIFICA ADORARE

Pubblicato il 5 Gennaio 2022
adoratio2013


SIGNIFICATO DELL’ADORAZIONE.
COSA SIGNIFICA ADORARE

Nel suo primo numero la Rivista ADORATIO dell’AEP di Valencia (Spagna) – rivista che è a disposizione di tutte le cappelle dell’AEP della Spagna- ha pubblicato un articolo circa il significato dell’Adorazione.
Che significa adorare? Qui si spiega in particolare l’AEP e la sua storia nel mondo.


L’ autore è P. Justo Antonio Lofeudo MSE.

Questo articolo sarà pubblicato in due parti.
Qui sotto la prima parte:

 

Parlare di adorazione è come parlare di amore: si può dire molto ma tuttavia non dire l’essenziale. Si tratta dell’ineffabile dove non si esprime a parole ma con la vita. L’adorazione si vive, come l’amore. Infine come amare anche adorare si impara adorando. 
Ci sono due verità che si toccano e sono queste: Dio crea l’uomo e lo crea libero. Libero di scegliere Dio e riconoscerLo come suo Creatore ed anche come suo Salvatore. E l’uomo raggiunge la beatitudine dandoGli gloria, lodando e adorando Dio. Così, l’adorazione è un atto libero di colui che cerca la vera felicità in Dio, di colui che cerca il riposo della sua anima davanti la presenza del suo Dio.

 

 

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Auguri!

Pubblicato il 5 Gennaio 2022
 

“Tu concepirai nel tuo seno e partorirai un figlio … e sarà chiamato Figlio dell’Altissimo .. il suo regno non avrà fine ».

– ” Avvenga di me secondo la tua parola”

– “E il Verbo si fece carne “

– “Un bambino è nato , un figlio ci è dato a noi”

Quel bambino è Dio tra gli uomini .

E ‘accaduto a Nazareth, avvenuto a Betlemme .

Quel bambino sorride, è Dio che ci sorride .

Quel bambino piange ed è Dio in sofferto dolore per quest’umanità,

che ha assunto la nostra carne in Maria.

Quel bambino alza le sue piccole mani ed è Dio che ci accarezza nella sua infinita tenerezza.

Quella notte belemnita è tutta luce .

La povertà della mangiatoia diventa tutta ricchezza, la più grande delle ricchezze.

E ‘Natale.

Non perdiamo lo stupore davanti al Natale.

Recuperiamo l’infinito mistero di Dio rivelato agli uomini.

Che grande, molto grande sia il nostro stupore di fronte a Dio,

bambino a Betlemme e Pane di Vita Eterna sull’altare.

Incessante sia la nostra gratitudine

dinnanzi all’ineffabile mistero dell’Incarnazione che si prolunga nell’Eucaristia .

Andiamo tutti ad adorare il Santissimo Sacramento:

lo stesso Signore nato a Betlemme.

Ad adorarlo con Maria, sua Madre e Giuseppe,

e con tutto quelli piccoli che Dio per la sua grazia li rende grandi.

Entriamo, senza paure, nell’intimità dell’adorazione

per trovare Dio che ci sorride e ci accarezza

in Gesù, il Messia Salvatore.

Buon Santo Natale!

 


OGNI 15 DEL MESE
RUBRICA a cura di P. Serafino Tognetti,
Comunità dei Figli di Dio

Pubblicato il 14 Dicembre 2021

Adorazione Eucaristica (7°)

tratto dal libro “Adorazione” di P Serafino Tognetti

In senso stretto, Gesù poteva portare la croce fino al Calvario da solo, il Padre avrebbe potuto dargli un “surplus” d’energia per quell’ultimo tratto del percorso. Dire che Dio “ha bisogno” è quasi un’eresia; Dio, di per sé, non ha bisogno, ma vuole aver bisogno. La Passione che ci salva la compie Gesù: l’arresto l’ha subito Lui, la flagellazione, la coronazione di spine, l’agonia sulla croce… tutto, tutto ha fatto Gesù… tranne un pezzetto: gli ultimi cento metri prima di arrivare in cima al Calvario. Quelli li fa un uomo portando la croce al posto di Gesù. Il 99,9% lo fa il Cristo, lo 0,1% lo fa un uomo. Ma la Provvidenza dispose che senza quella frazione minima, la Redenzione non sarebbe avvenuta.

L’adorazione è allora quel nostro zero-virgola-uno per cento? Penso di sì. Fa tutto

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Premio Religion en Libertad “Nueva Evangelización” 2021

Pubblicato il 20 Novembre 2021

“So per esperienza che non c’è miglior esorcismo per un luogo che una cappella di Adorazione Perpetua”

Il sacerdote Justo Lofeudo è un missionario della Santissima Eucaristia e da anni gira per la Spagna e il mondo intero promuovendo l’adorazione eucaristica e soprattutto l’apertura di cappelle di adorazione perpetua. Grazie alla sua dedizione disinteressata a questa missione, sono state aperte numerose cappelle, grazie alla generosità di numerosi adoratori disposti ad essere disponibili giorno e notte, in città e paesi di diversi paesi. Col tempo, i frutti sono visibili non solo nelle persone che vengono a pregare lì, ma anche nell’ambiente in cui si trovano queste cappelle.

Per questo lavoro inestimabile, padre Lofeudo è stato riconosciuto con il premio Religion en Libertad “Nueva Evangelización” 2021.

La presentazione di gala di questi premi si terrà il 25 novembre alle 19.00

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OGNI 15 DEL MESE
RUBRICA a cura di P. Serafino Tognetti,
Comunità dei Figli di Dio

Pubblicato il 15 Novembre 2021

Adorazione Eucaristica (6°)

tratto dal libro “Adorazione” di P Serafino Tognetti

In ginocchio da te

Questa è la spinta per vivere l’adorazione eucaristica. Se compio un atto di adorazione prima della celebrazione eucaristica, intendo mettermi in comunione in anticipo con Colui del quale mi ciberò. Questo fu il primo apostolato del santo Curato d’Ars. Quando fu fatto parroco ad Ars, alla sua prima Messa nella nuova parrocchia non venne nessuno. C’era infatti il timore di farsi vedere in chiesa e la paura delle persecuzioni contro i cristiani. Il Curato celebrava l’Eucarestia alle sette del mattino; si alzava alle quattro, andava in chiesa e si metteva in ginocchio davanti al Santissimo Sacramento e stava lì fino all’ora della Messa. Perfettamente da solo. Dopo un po’ di tempo la gente del paese cominciò a incuriosirsi e si chiedeva che cosa facesse il parroco tanto tempo in chiesa senza fare niente. Iniziarono timidamente ad affacciarsi… Una signora andava a mettersi poco distante da lui e ogni tanto gli dava una sbirciatina; ma il Curato stava fisso, senza guardare chi vi fosse intorno. Pian piano la gente cominciò a pensare che se il parroco rimaneva lì fermo, avrebbero potuto farlo anche loro e qualcuno cominciò a fargli compagnia. La sua forma di apostolato iniziale fu proprio questa: l’adorazione eucaristica.

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dal Diario della Serva di Dio Madre Maria Costanza Zauli (Bologna)

Pubblicato il 1 Novembre 2021

Ancelle Adoratrici del santissimo Sacramento

Via Murri, 70 – Bologna

tel 051 – 6236792

“Nell’ istante della Consacrazione si trovano assommati tutti i misteri della vita del Salvatore. L’intero universo diventa come un grande Altare, dal quale sale al Trono dell’Altissimo l’unico Sacrificio accetto, il solo capace di placarlo e di ottenere misericordia e pace. “


OGNI 1 DEL MESE:
RUBRICA A Cura Di Don Riccardo Pane,
Diocesi Di Bologna,
Accademia Ambrosiana

Pubblicato il 1 Novembre 2021

DALL’EUCARISTIA CELEBRATA ALL’EUCARISTIA ADORATA (6°)

Nell’ultimo nostro intervento avevamo lasciato in sospeso una domanda: esiste un culmine della Messa? Certamente, esiste ed è tanto più importante quanto più è trascurato. Mi riferisco alla preghiera eucaristica; tutta la preghiera eucaristica, intendo, non solo le parole sante dell’istituzione! La preghiera eucaristica inizia con un invito solenne a elevare i nostri cuori al Signore, ma è veramente così? Ho l’impressione invece che in quel momento inizi solo il solenne assopimento dei fedeli, favorito dallo stile spesso trasandato e discorsivo del celebrante. Tocca non di rado assistere a offertori più curati (e stravaganti) di quanto lo sia la preghiera eucaristica…

Quest’ultima non inizia – è bene ricordarlo – dopo il canto del Santo, ma prima, con

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OGNI 15 DEL MESE
RUBRICA a cura di P. Serafino Tognetti,
Comunità dei Figli di Dio

Pubblicato il 15 Ottobre 2021

l’Adorazione Eucaristica (5°)

tratto dal libro “Adorazione ” di P Serafino Tognetti

continua dal capitolo 2

Padre Barsotti parlava sovente di “atto” e intendeva l’atto del Cristo che si offre al Padre; è precisamente in quest’atto che io entro se faccio la Comunione. Entro e vivo quell’atto, perché divento in qualche maniera quell’atto stesso.

Tale evento è così importante che addirittura si pone come atto conclusivo di tutta la storia umana: dopo la morte e resurrezione del Cristo, la vita del mondo e di ogni uomo si pone in relazione a quell’atto divino, o come salvezza eterna o come condanna definitiva. In Paradiso non faremo altro. Vi siete mai chiesti cosa faremo in Paradiso? Io sì, perché sono curioso. Quale sarà la vita del Cielo? Diceva Divo Barsotti che la vita del Paradiso è la Comunione, la stessa che noi facciamo tutti i giorni alla Messa, però vissuta eternamente e per sempre. Scriveva: Basterebbe una sola comunione a farci santi[1].

La beata Imelda Lambertini è una bella figura della Chiesa di Bologna. Morì il giorno della prima Comunione. Si comunicò, poi rimase ferma in raccoglimento e quando le fecero cenno che la Messa era finita si accorsero che era morta: in lei la prima Comunione fu anche l’ingresso in Paradiso: andò a fare per sempre quello che aveva ricevuto.

Continua Barsotti: E di fatto basta. Quando saremo in Paradiso noi vivremo una

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dal Diario della Serva di Dio Madre Maria Costanza Zauli (Bologna)

Pubblicato il 2 Ottobre 2021

Ancelle Adoratrici del Santissimo Sacramento

Via Murri, 70 – Bologna

tel. 051-6236792

“Ad ogni Sacrificio che viene celebrato sale dalla terra al cielo un omaggio di adorazione, di riparazione, di ringraziamento e di supplica sempre gradito e ricambiato con la più ricca effusione di grazie. Il vero segreto della nostra salvezza è nella Messa. Oh, se ne potessimo comprendere il valore!”