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Missionari della Santissima Eucaristia
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Padre Justo Antonio Lofeudo

“Aprite, spalancate le porte a Cristo !”

agneau

Con queste parole Papa Giovanni Paolo II iniziava il suo pontificato e, durante tutto il suo pontificato, le ha ripetute molte volte. Apriamo, quindi, le porte al Redentore. Precisamente, noi Missionari della Santissima Eucaristia, andiamo nel mondo affinchè le porte dell’ adorazione al Signore nella sua presenza eucaristica rimangano aperte e mai si chiudano. Questo è ciò che chiamiamo adorazione perpetua: esposizione permanente, giorno e notte, tutti i giorni dell’ anno, del Santissimo per l’adorazione dei fedeli. Per raggiungere tutto ciò è necessaria una catena continua di adoratori, vale a dire, una catena incrollabile di amore fino al Signore.

 

Questo si raggiunge quando le persone si impegnano ad adorare Gesù, veramente e realmente presente nel Santissimo Sacramento, almeno un’ ora alla settimana. In questo modo si coprono le 168 ore settimanali con almeno un adoratore per ora. Senza questo generoso contributo non sarebbe possibile stabilire l’ adorazione perpetua poiché il Signore quando è esposto non può mai rimanere solo.

 

Purtroppo oggi constatiamo che le porte delle chiese rimangono spesso chiuse perché entrerebbero i ladri e non i parrocchiani oppure certe chiese si sono trasformate in musei. Ma il nostro Dio è un Dio vivo che deve essere onorato, amato e adorato. Così come la prima chiesa si unì in preghiera e per la sua preghiera caddero le catene di Pietro cosìcchè fu liberato dalla sua prigionia, così anche ai giorni nostri tutti uniti in adorazione incessante per nostro Signore dobbiamo aprire le porte della Chiesa e liberare l’ umanità dalla sua schiavitù.

 

Quest’ anno eucaristico che inizia dovrà essere un anno di intensa adorazione e a tal fine nulla di meglio che stabilire in ogni città e centro urbano, come lo chiede il Santo Padre, cappelle di adorazione perpetua; cappelle aperte per tutte le 24 ore del giorno, tutti i giorni dell’ anno, perché chiunque volesse visitare il Santissimo a qualsiasi ora lo possa fare.

 

Una cappella di adorazione perpetua è un faro di luce nella notte del mondo, è un luogo di irradiazione di grazie senza fine, è una fonte di benedizioni, non solo per coloro che adorano e per la parrocchia o comunità nella quale è presente la cappella, se non per tutta l’ umanità.

 

L’esperienza raccolta in diverse parti del mondo mette in evidenza che sono innumerevoli le testimonianze di grazie ricevute.

 

In Messico, dove ho aperto cappelle di adorazione perpetua, quando visitavamo la gente della parrocchia per completare la nostra promozione dell’ adorazione perpetua, parlai con una signora che per prima cosa al ricevermi mi disse che era divorziata con una figlia a carico, dentista, professoressa universitaria, con molto lavoro nel suo consultorio e che per tutto questo non riusciva neanche ad andare alla Messa domenicale per mancanza di tempo. Forse –mi dissi- mi sta già dando tutte le scuse per dirmi che le sarà impossibile impegnarsi per un’ ora settimanale di adorazione. La mia sorpresa fu grande quando aggiunse: ” Tuttavia quando avete suonato il campanello della mia casa, sentii che era il Signore che veniva ad invitarmi e non posso dirgli di no. Solo Lui conosce bene il sacrificio che mi comporta, però segnami per la domenica dalle ore 10 alle ore 11 della notte “. Più tardi, dopo un mese di partecipazione all’ adorazione, mi inviò una lettera nella quale mi raccontava di essersi incontrata col miglior amico della sua vita. Ad una delle coordinatrici aveva confessato che non riusciva mai a fare un’ ora sola di adorazione perché quando se ne rendeva conto già era trascorsa un’ ora e mezza o più e che si sentiva come un’ adolescente innamorata perché quando arrivava l’ ora del suo appuntamento col Signore, la sua ora santa, il cuore le palpitava fortemente.

 

In un’ altra occasione, sempre in Messico, quando stavo predicando in una parrocchia rurale, comparvero tre uomini che avevano fatto diversi chilometri perché uno di loro si voleva confessare. I tre, che erano amici, avevano lo stesso orario di adorazione, tutti i giovedì dalle 4 alle 5 della mattina, e chi veniva a confessarsi aveva iniziato perché i suoi due amici, che erano cattolici praticanti, lo avevano invitato a partecipare. Era solo un mese che aveva iniziato ad adorare, per la prima volta nella sua vita. Questo uomo non aveva mai partecipato alla Messa. Ora desiderava con tutto il suo cuore riconciliarsi con Dio dopo tutta una vita, quaranta anni, di allontanamento.

 

Questi sono i frutti dell’ Adorazione Perpetua.

 

Altri frutti completamente inaspettati come quelli di un uomo, di professione camionista, che aveva accettato di sostituire momentaneamente, per due settimane, sua cognata che era dovuta partire. Lui, che non voleva parlare né di sacerdoti né di Chiesa, accettò solo per farle un favore. In seguito però, dopo queste due settimane, venne a segnarsi in un turno perché- disse – ” non so, non riesco a spiegarlo, però lì, nella cappella, ho sentito una pace che mai prima avevo conosciuto “.

 

Nella città di Torino, Italia, come è mia abitudine dire sempre, raccomandai ai coordinatori di invitare tutto il mondo senza escludere nessuno. Una delle coordinatrici, contro il parere del marito, volle invitare una sua vicina protestante. Quale fu la risposta di questa signora? “Questo è ciò che desideravo!” Così si segnò ad un’ ora settimanale per adorare il Santissimo. Mi hanno detto che è fedele alla sua ora santa.

 

Infinite sono le strade del Signore.

 

 

Il nostro carisma, come comunità, è precisamente questo:

aprire cappelle di adorazione perpetua nel mondo.

 

All’ inizio in Spagna, grazie a Dio, ho potuto cooperare all’ apertura di due cappelle di adorazione perpetua. La prima nella diocesi di Malaga, nella parrocchia del Purissimo Cuore di Maria in Cancelada e nella parrocchia dell’ Incarnazione del Signore di Madrid (Hnos. Garcia Noblejas 49).

 

In tutti questi luoghi, con la nostra adorazione incessante, stiamo dando la più chiara testimonianza della nostra fede davanti alla presenza vera, reale, sostanziale di Gesù, uomo e Dio, nell’ Eucaristia. Inoltre testimoniamo che in Lui poniamo la nostra priorità, il resto viene dopo. Così diceva la Beata Madre Teresa di Calcutta alla gente che le domandava: “Da dove trovano le sorelle (Missionarie della Carità) l’allegria e le forze per fare ciò che fanno?” – Lei rispondeva: “L’Eucaristia non presuppone solo il fatto di ricevere, ma anche il fatto di saziare la fame di Cristo. Nel 1973, quando iniziammo la nostra Ora Santa giornaliera –continua la Madre – la nostra comunità cominciò a crescere e a fiorire”. Quando le chiesero quanti erano i loro conventi, la Madre rispose: “Abbiamo 584 tabernacoli”.

 

Il Santo Padre, nella bolla Incarnationis Mysterium, ci dice che da 2000 anni la Chiesa è la culla nella quale Maria pone Gesù e lo consegna all’ adorazione e alla contemplazione di tutti i popoli .

 

Oggi la situazione nel mondo và oltre una soluzione umana, richiede un intervento divino e verrà attraverso l’ adorazione perpetua. Perché quando attraverso l’adorazione incessante, facendo in terra ciò che avviene in cielo, proclamiamo che Cristo è il Re, Lui reclama il suo Regno e la pace verrà su tutta la terra perché “Ecco, io faccio nuove tutte le cose” (Ap 21, 5).

 

 

 

DALLA CINA

In questi giorni ho conosciuto una religiosa cinese. Quando mi disse che proveniva dalla Cina pensai che venisse da Taiwan. No, veniva dalla Cina continentale, dall’interno. Mi raccontò piena di gioia che nel suo paese hanno un parroco santo (e sorridendo mi diceva: “Come il Santo Curato d’Ars”), che trascorre molto tempo in adorazione, così offre un grande esempio a tutti. Incredibilmente loro hanno l’Adorazione Perpetua.

Poiché il suo villaggio è molto esteso, il parroco l’ha diviso seguendo i punti cardinali, e in ognuno ha posto una casa come luogo di adorazione permanente. La Suora diceva, con grande orgoglio e gioia, che una di queste case era quella dei suoi genitori. Tutti adorano almeno un’ora la settimana. Suo padre, continuava a raccontarmi, lo fa di notte, dall’ una alle due. Suo zio continua dalle due alle tre. Sua madre durante il giorno. E aggiungeva: “E’ dall’Adorazione Perpetua che prendiamo la forza e abbiamo la fortezza e la pace per far fronte alla persecuzione (ricordo che la persecuzione è molto dura, che molti vescovi, sacerdoti e fedeli sono incarcerati, scomparsi e morti). E’ dall’adorazione che escono i nuovi missionari, giovani che ricevono istruzione per portare il Vangelo in altri luoghi. E’ dall’adorazione che nascono le vocazioni per la vita consacrata.”