PRATO CAPPELLA SACRA FAMIGLIA
PRATO CAPPELLA SAN PAOLO
ENTRAMBE LE CAPPELLE DI ADORAZIONE PERPETUA A PRATO: SACRA FAMIGLIA E SAN PAOLO, PROPONGONO UN RITIRO DI UN GIORNO IN OCCASIONE DELL’AVVENTO
PRATO CAPPELLA SACRA FAMIGLIA
PRATO CAPPELLA SAN PAOLO
ENTRAMBE LE CAPPELLE DI ADORAZIONE PERPETUA A PRATO: SACRA FAMIGLIA E SAN PAOLO, PROPONGONO UN RITIRO DI UN GIORNO IN OCCASIONE DELL’AVVENTO
“Quando siamo davanti al SS. Mo Sacramento, invece di guardarci attorno, chiudiamo gli occhi e la bocca; apriamo il cuore; il nostro buon Dio aprirà il suo; noi andremo a Lui. Egli verrà a noi, l’uno chiede, l’altro riceve; sarà come un respiro che passa dall’uno all’altro”, queste erano le parole con le quali il curato d’Ars, San Giovanni Maria Vianney, cercava di spiegare l’adorazione (Il piccolo Catechismo del Curato d’Ars, Tan Books & Publishers, Inc. Rockford, Illinois, 1951, p.42).
1. Adorazione è stare dinanzi a Dio onnipotente in un atteggiamento di silenzio, potente espressione di fede: “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta” (1 Sam.3,10). E’ davvero inspiegabile in termini umani. Papa Benedetto XVI ha spiegato il significato di adorazione come una proskynesis, “il gesto della sottomissione, il riconoscimento di Dio come nostra vera misura, la cui norma accettiamo di seguire”, e come ad – oratio “contatto bocca a bocca, bacio, abbraccio e quindi in fondo amore” (Omelia del 21 agosto 2005 a Marienfeld, Colonia). E’ tale processo di presenza davanti a Dio che ci trasforma. San Paolo, parlando di coloro che si volgono verso il Signore come fece Mosè, dichiara: “quando ci volgeremo verso il Signore, il velo sarà tolto…e noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati (meta morfoumetha) in quella medesima immagine, di gloria in gloria” (2 Cor. 3,16.18). E’ interessante notare che il verbo usato qui è lo stesso usato per spiegare la trasfigurazione di Cristo sul monte Tabor (metemorfothè).
I FRUTTI DELL’ADORAZIONE EUCARISTICA PERPETUA
di P FLORIAN RACINE fondatore dei Missionari della Santissima Eucaristia
« Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento !». É con questa preghiera di lode che desidero benedire il nostro Signore Gesù, davvero presente nel sacramento del suo Amore. L’Eucaristia è il nostro vero tesoro sulla terra: non c’è nulla di più bello, di più grande, di più mirabile di questa presenza del Risorto che, pur senza lasciare il cielo, ha posto la sua dimora in mezzo a noi per arricchirci della sua grazia e rivestirci della sua gloria. Quante parrocchie -prostrandosi davanti al Re dei re e Signore dei signori- hanno sperimentato il suo amore che dà senso alla nostra esistenza e hanno fatto scendere sulla Chiesa e sul mondo qualche raggio della luce del Cristo risorto.
BENEDETTO XVI, durante una catechesi su santa Giuliana di Cornillon, ha espresso la sua gioia nel constatare all’interno della Chiesa « una « primavera eucaristica »: quante persone sostano silenziose di fronte al Tabernacolo per intrattenersi in colloquio d’amore con Gesù! È consolante sapere che non pochi gruppi di giovani hanno riscoperto la bellezza della preghiera in adorazione davanti al Santissimo Sacramento (…). Prego perché questa « primavera » eucaristica si diffonda sempre di più in tutte le parrocchie ».
vedi Appuntamenti
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Dal Vangelo secondo Luca
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samaria e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
E’ successo nella mattina del 29 di luglio quando ha parlato dell’importanza unica dell’Eucaristia per la salvezza della Chiesa e del mondo e ha enfatizzato sull’Adorazione Perpetua.
Queste le sue parole:
Stiamo assistendo ad un rinnovamento eucaristico della Chiesa: l’adorazione perpetua è l’esempio più chiaro. Davanti alla crisi della fede della Chiesa, alla crisi mondiale, ecc…Dio è l’unica soluzione e Dio è nell’ l’ Eucaristia.
Per portare Dio al mondo intero prima di tutto dobbiamo averlo noi stessi e lo incontriamo nell’Eucaristia, ricevendoLo nella comunione e incontrandoLo nell’adorazione.
Cardinal Canizares: questa mattina del 29 luglio a Cracovia, parlando ai giovani della GMG.
“ADORARE SEMPRE, LA PREGHIERA PIU’ EFFICACE”
Per volontà dell’Arcivescovo mons Zuppi nella Chiesa del Santissimo Sacramento in pieno centro storico a Bologna ed In seguito alla missione durata circa tre mesi del Missionario della Santissima Eucaristia P Justo Lofeudo, ha avuto inizio l’Adorazione Eucaristica Perpetua .
Circa 350 sono gli adoratori iscritti che notte e giorno si alterneranno davanti al Santissimo esposto ininterrottamente tutti i giorni tutto il giorno , 24 ore su 24 nelle Chiesa che è affidata ed ospita la Comunità francese dei fratelli di saint Jean, a Bologna dal 2009 chiamati dall’allora cardinal Carlo Caffarra.
“E’ con grande gioia che iniziamo oggi l’Adorazione Perpetua proprio nel cuore della nostra città”, così l’Arcivescovo Matteo Zuppi ha esordito nell’omelia della Messa che ha celebrato nella chiesa del Santissimo Salvatore in occasione dell’inaugurazione appunto dell’adorazione perpetua.
CHIESA DEL SS SALVATORE
Via C. Battisti,16 – Bologna
6 GIUGNO 2016
“L’EUCARISTIA CELEBRATA E ADORATA, DONO IMMENSO DELLA MISERICORDIA DI DIO”
Don Nicola Bux
1- Mistero
Alludendo alla visione della scala di Giacobbe a Betel (cfr Gen 28,12) Gesù preannuncia che con la sua incarnazione – la sua ‘discesa’ sulla terra – e la sua ascensione, il cielo è aperto(cfr Gv 1,51), il Padre e l’uomo entrano in comunicazione perché in Lui si realizza lo “scambio” tra il divino e l’umano o admirabile commercium come dice san Leone Magno. Gli angeli che salgono e scendono indicano nel Figlio la manifestazione della gloria del Padre innanzitutto mediante i segni prodigiosi della risurrezione e ascensione e poi dei misteri sacramentali nei quali è passato tutto ciò che era invisibile del Verbo.