Come mettere in un guscio di noce, così direbbero gli inglesi, tutto ciò che è pertinente alla comunione nella mano, cioè in poche parole? Innanzitutto devo fare appello alla serenità che dà la buona ragione ed evitare l’emotività che questo tema porta. Anche se non dovrebbe essere così perché supponiamo che tutti noi apprezziamo l’Eucaristia che è – come ci insegna il Concilio Vaticano II in diversi documenti – la fonte e il culmine della vita spirituale e della missione stessa della Chiesa. In altre parole, tutto parte dall’Eucaristia, inclusa la nascita stessa della Chiesa nella notte del Giovedì Santo, e tutto porta ad essa. L’Eucaristia è il vero tesoro della Chiesa che tutti dobbiamo venerare, adorare e, soprattutto, i sacerdoti, custodire. Si tratta niente di meno che della Persona del Signore che si è donata a noi e rimane con noi fino alla fine del mondo.
Per entrare nell’argomento, propongo una sorta di sillogismi. Sono due. Il primo:

