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Domenica V del Tempo Pasquale Anno A
Justo Antonio Lo Feudo MSE

 Gv 14, 1-12

 

 

 Ci sono tre insegnamenti contenuti nel Vangelo odierno, tre verità di fede, che vorrei evidenziare.

  1. “Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore, è il primo.

Il Signore dice ai suoi, e anche dice ora a noi, che Lui va a prepararli, a prepararci, un posto. Vuol dire che c’è un posto per noi in Cielo. Sì, è verissimo, ma stiamo molto attenti perché oggi ci vogliono far credere che tutti andremo in Paradiso, che nessuno si condanna e tutti siamo salvi e questo non è vero. Alcuni dicono che Cristo ha già fatto tutto e pagato per tutti come se non ci fosse altro da fare da parte nostra. C’è anche una cattiva teologia che congettura che l’Inferno potrebbe anche essere vuoto. La verità della nostra fede è ben altra: esiste dopo la morte un giudizio e d’accordo alla nostra accoglienza alla salvezza data dal Signore e ai meriti delle nostre opere andremo o in Cielo o in Purgatorio (Purificatorio come amava dire Marta Robin) o all’Inferno.

Non so qui in Italia, ma ho visto in Spagna che i funerali sono diventati messe di canonizzazione. Dicono, “il nostro caro che ora è in Cielo, ecc.” Ma noi non sappiamo dove sia quella persona, quale sia il suo stato dopo la morte, dopo il giudizio di Dio. Magari fosse già in Paradiso! Le Messe sono in suffragio per l’’anima del deceduto. Chiediamo Messe per i nostri cari perché possano loro andare il più presto in Cielo.

Poi esiste tutta quella storia di esperienze che chiamano della vita oltre la morte perché dicono che sono persone che sono morte e ritornate alla vita. In genere tutti dicono di aver vissuto una bellissima esperienza di luce e di pace. La prima cosa da dire è che se sono tornati è perché non erano morti. Tutto ciò può indurre a conclusioni con tragiche conseguenze.

Ricordiamo che ci sarà un giudizio e che ci presenteremo davanti al Signore che è la Verità e dinanzi alla Verità, nudi come saremo, non valgono le scuse (non sapevo… non sono stato io, mi hanno costretto a farlo…).  Perciò fate delle buone confessioni. Andate ad accusarvi dei vostri peccati perché chi si accusa Dio lo perdona ma chi si giustifica no. Non andate a confessare i peccati degli altri (mio marito o mia moglie o mio figlio fa questo e quell’altro…). Noi confessori non possiamo assolvere i peccati degli altri ma dei vostri.

Un’ultima riflessione sulle parole del Signore: per Lui non è stato sufficiente prepararci un posto in Paradiso per essere insieme a Lui in Cielo ma ha anticipato quella vicinanza, quell’intimità qui sulla terra. Nel suo infinito amore ha voluto piantare la Sua Dimora tra noi mentre noi siamo pellegrini in questa vita terrena. Questa Dimora é la Dimora Eucaristica, la Sua Presenza viva, gloriosa ma nascosta, di Risorto fra noi. Presenza potente e celata ai sensi ma rivelata alla fede. E’ la Sua Presenza consolatrice, rassicurante e amica, Presenza di vita e di salvezza.

Ci sono molte dimore in Cielo che attendono coloro che amano il Signore ma qui sulla terra c’è una Dimora da dove Lui ci chiama: “Venite a Me…”

Quando noi rispondiamo alla chiamata e incontriamo il Signore Dio nell’Eucaristia, quando facciamo la saggia scelta di andare a trovarlo nel Santissimo Sacramento e di passare un tempo con Lui, allora quello spazio e quel tempo diventano Cielo per noi. Questo è l’amore da scoprire, da penetrarne il suo grande mistero. Per via dell’adorazione entriamo nel mistero del suo amore.

  1. “Io sono la Via, la Verità e la Vita”, dice il Signore.

C’è una sola Via, una sola strada che porta alla verità della vita, della vita vera, autentica, alla vita eterna, eternamente gioiosa.

La verità è che Gesù Cristo è Dio vero da Dio vero, l’unico Figlio di Dio, Unigenito del Padre, e che Lui dice solo il vero. La verità è che c’è un solo cammino alla salvezza, non ci sono dei cammini alternativi. Esiste un unico cammino, un’unica via da percorrere che ci da la vita in abbondanza e questa via è Gesù Cristo.  Lui è la Via e anche la Meta. Perché non è stato dato agli uomini nessun altro nome per cui possano essere salvati. E al nome di Gesù Cristo ogni ginocchio si piega in cielo, sulla terra e sotto terra e ogni lingua proclama che Gesù Cristo è il Signore…

Anche questo è detto e viene ricordato perché adesso siamo immersi nel relativismo dove non ci sono verità assolute e oggettive, ma tutto è soggettivo. Perciò secondo questo soggettivismo ci sarebbero altre possibili cammini, ci sarebbe addirittura la possibilità di nessuna via di salvezza. Si tratta, come l`ha definita il Papa Benedetto XVI, la dettatura del relativismo che vieta parlare di verità in termini assoluti. Ancora siamo di fronte a una grandissima menzogna di tragiche conseguenze.

  1. “Chi ha visto il Figlio ha visto il Padre”.

Nella vita ci sono momenti di smarrimento, dove non si vede Dio, dove non si incontra il suo volto. Sono quei momenti quando, ad esempio,  ci incontriamo dinanzi a grandi tragedie umane o alla morte degli innocenti. Momenti di dubbi amari. E allora diciamo: Dio, dove sei? Questa stessa domanda potrebbe anche venire da chi è già nella ricerca di Dio. Un premio Nobel ebreo racconta in suo libro che i nazi avevano condannato all’impiccagione tre uomini nel campo di Auschwitz. Erano due uomini maturi e un giovane. I due sono morti quasi immediatamente ma il giovane resisteva alla morte. Tutti i prigionieri dovevano essere presenti e guardare l’esecuzione per imparare qual’era il costo da pagare per qualsiasi ribellione. Dietro all’autore del libro c’era uno che con rabbia ripeteva: “Ma Dio dove è? Dov’è qui Dio? Dove?” E racconta che in quel momento sentiva dentro il suo cuore la risposta: “Dio è proprio qui, in questo giovane impiccato”. Penso che questo ebreo ha avuto l’illuminazione di scoprire in quel giovane morente il volto di Dio in Gesù Cristo sofferente sulla croce. Dio si rivela in Cristo. E quando io mi domando, in qualsiasi circostanza, dove è Dio, devo solo guardare il Crocifisso e contemplare il Santissimo Sacramento perché lì c’è Dio. Io trovo Dio dinanzi alla Sua Dimora Eucaristica, davanti alla Sua Presenza nell’Eucaristia. E così trovo la pace, la risposta, la consolazione, l’amore eterno nell’abisso infinito di misericordia del Suo Cuore trafitto.

L’Eucaristia è il Signore, è Colui che è la Via, la Verità e la Vita. E’ per questo che nel Santissimo noi incontriamo la Via. Senza di Lui non sappiamo dove andare, non sappiamo dove arrivare. In Gesù Cristo troviamo il destino della nostra vita.

Nel Santissimo incontriamo la verità e troviamo vere le nostre vite, il vero senso della vita. Incontriamo Colui che è la Risurrezione e la Vita.

Il Signore vuole piantare la sua Dimora qui per portarvi il Cielo presso di voi. Vuole che lo conosciate meglio. Vuole essere sempre con voi per abbracciarvi, benedirvi, consolarvi, guidarvi, illuminarvi, salvarvi, darvi vita in abbondanza.