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   L’ AVVENIRE

 

   ADORAZIONE EUCARISTICA
   PERPETUA  A  LA SPEZIA 

     Domenica, 15 gennaio 2012

 

Domenica prossima prende il via l’Adorazione Perpetua alla Spezia, nella chiesa di Santa Maria Assunta in piazza Beverini. Il vescovo Moraglia alle 18 celebrerà la Messa solenne di inaugurazione. Seguirà la processione del Santissimo Sacramento fino alla cappella adiacente detta del “Crocifisso”. A Padre Justo Antonio Lo Feudo, dei Missionari della Santissima Eucaristia che hanno per carisma la promozione, l’organizzazione e la creazione dell’adorazione perpetua nelle parrocchie e nelle diocesi, abbiamo rivolto alcune domande.

 

 

 

Non le pare che parlare di adorazione oggi per molti sia fuori moda?

 

L’adorazione non è soggetta a un’epoca, ma è il culto sempre attuale dovuto solo a Dio, semplicemente perché Egli è Dio. Lo dice la Scrittura: “Il Signore, Dio tuo, adorerai e a Lui solo renderai culto”. Dobbiamo rendere a Dio quello che appartiene a Dio, ossia l’onore, la gloria, l’adorazione!

 

Tutti dunque siamo chiamati ad adorare.

 

Sì, adorare è una cosa insita in noi, nella nostra natura di creature.

 

Il cuore dell’uomo è stato creato per adorare Dio. E’ nell’adorazione che trova la sua pace, il suo ristoro. Ricordiamo quelle parole di sant’Agostino: “Ci hai fatti per Te, Signore, e il nostro cuore non ha pace finché non riposi in Te”. La nostra adorazione non è un culto astratto ma ben concreto. Noi adoriamo Dio in Gesù Cristo che è realmente presente nel Santissimo Sacramento.

 

 

Che cosa è l’Adorazione perpetua e come si svolge?

 

E’ l’adorazione al Santissimo esposto giorno e notte e tutti giorni, cioè sempre. Si svolge nel silenzio. Abbiamo bisogno del silenzio per raggiungere il dovuto raccoglimento. Il silenzio del cuore. Ogni giorno siamo pieni di rumori, di tante cose che ci tolgono dal nostro interiore e dobbiamo ritornare al profondo del nostro cuore. L’adorazione è scuola di silenzio. La Presenza del Signore parla al nostro silenzio e lo rende ascolto.

 

 

Che bisogno c’è di adorare giorno e notte?

 

Così ci uniamo alla liturgia celeste, dove Dio è adorato senza sosta. L’adorazione perpetua è culto incessante a Dio, “così in cielo come in terra”. E Gesù Cristo è il nostro modello: Lui passava notti intere in preghiera e adorazione al Padre.

 

 

Quali sono i frutti?

 

Quando il cuore si apre alla pace che viene dalla Presenza viva del Signore nell’Eucaristia si converte a Dio e riceve quella pace che porterà agli altri. Sono tantissime le testimonianze di conversioni, di salvezza. Un altro frutto è l’intimità col Signore che diventa crescita spirituale. Chi adora vive più intensamente la Messa e riscopre lo stupore davanti al sacro. Nel silenzio adorante maturano le vocazioni, sia alla vita direttamente consacrata sia alla famiglia.

 

 

Non si corre il pericolo di diventare dei “contemplativi” passivi, intimisti, dimenticando, ad esempio, la dimensione della carità?

 

Tutto il contrario! L’Eucaristia racchiude la missione e da essa parte l’evangelizzazione. Può sembrare che nell’adorazione non succeda nulla invece tutto accade lì, perché è Dio che trasforma le persone. Caso mai l’adoratore nel suo abbandono fa che Dio agisca in lui. Adorare significa diventare più sensibile agli altri e ricevere la forza per andare verso di loro. Adorare implica intraprendere un cammino serio di conversione.

 

 

Quanti sono gli iscritti?

 

Sono oltre 700 con almeno un’ora settimanale ciascuno. La cappella sarà aperta comunque a tutti e sempre potranno iscriversi nuovi adoratori.