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Soltanto chi ha questa fede forte
è capace dell’adorazione

 


” Chi confessa bene la fede, e tutta la fede, ha capacità di adorare, adorare Dio. Soltanto chi ha questa fede forte è capace dell’adorazione “

 

L’ha detto il Santo Padre nella sua omelia in Santa Marta , il 10 di gennaio.

Parlò di fede, non recitata ma convinta e quindi viva. La fede che, secondo la prima Lettera di san Giovanni -che è stato il tema principale della sua riflessione-  “vince il mondo”. Ha anche aggiunto che oggi nella vita della Chiesa c’è freddezza perché c’è poca capacità di adorare e questo perché la fede è debole…..


Non cristiani “convinti a metà” ma “con il coraggio di affidarsi a Dio”

Durante l’omelia a Santa Marta, papa Francesco spiega l’importanza del confessare e custodire la fede

Citta’ del Vaticano, 10 Gennaio 2014 (Zenit.org) Luca Marcolivio | 275 hits

In una Chiesa piena di cristiani “convinti a metà” e destinati alla sconfitta, Dio vince il mondo e, anche per questo, bisogna affidarsi a Lui. Lo ha detto papa Francesco durante l’omelia di stamattina alla Casa Santa Marta, partendo dal concetto del “rimanere nel Signore”, cui accenna San Giovanni Apostolo nella Prima Lettura odierna (1Gv 4,19-21.5,1-4).

Chi rimane nell’amore di Dio, ha spiegato il Papa, lo fa per grazia dello Spirito Santo, “vince il mondo e la vittoria è la nostra fede”. È una fede che “può tutto” e dobbiamo ripetercelo costantemente, poiché spesso siamo “cristiani sconfitti” che “non vivono questa fede”, facendo vincere così, “il principe del mondo”.

Nei Vangeli vediamo spesso Gesù lodare la fede di personaggi come l’emorroissa, la cananeo o il cieco nato, ricordando che chi ha fede come un granello di senapa, può muovere le montagne. “Questa fede chiede a noi due atteggiamenti: confessare e affidarci”, ha sottolineato il Santo Padre.

La fede è soprattutto “confessare […] il Dio che si è rivelato a noi”, così come è presentato nel Credo. Tuttavia, un conto è “recitare il Credo dal cuore”, un altro è farlo “come pappagalli”, pronunciarlo “a memoria”, ha osservato il Santo Padre.

La fede, ha spiegato, va confessata nella sua totalità e non solo in parte: “E come posso sapere se io confesso bene la fede? C’è un segno: chi confessa bene la fede, e tutta la fede, ha capacità di adorare, adorare Dio”, ha aggiunto.

“Noi sappiamo come chiedere a Dio, come ringraziare Dio – ha proseguito il Pontefice – ma adorare Dio, lodare Dio è di più! Soltanto chi ha questa fede forte è capace dell’adorazione”.

Se il “termometro della vita della Chiesa” segna valori così bassi, ha detto il Santo Padre, è perché si è persa la capacità di adorare e “nella confessione della fede noi non siamo convinti o siamo convinti a metà”. Da un lato, bisogna confessare la fede e custodirla, dall’altro bisogna “affidarsi”, un atteggiamento che “porta alla speranza”.

Purtroppo ci sono in giro troppi cristiani con una speranza “con troppa acqua”, ovvero con una “speranza debole”, perché mancano loro “la forza e il coraggio di affidarsi al Signore”.

Tuttavia, confessando la fede, custodendola e affidandoci a Dio, “saremo cristiani vincitori. E questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede!”, ha quindi concluso papa Francesco.