Ora santa – Giovedì Santo (Adorazione notturna)
Questo testo è stato riadattato sulla base del Manuale dell’Adorazione Notturna e può essere recitato in una o più ore.
Preghiera di presentazione degli adoratori
Guida:
Fratelli; questa notte, mentre la Chiesa commemora l’Ultima Cena del Signore e la sua preghiera nell’orto – in cui volle i suoi amici accanto a sé– ci riuniamo intorno al Sacramento della sua presenza vera per ricordare i suoi ultimi insegnamenti e raccogliere con gratitudine i doni preziosi dell’Eucarestia e del sacerdozio di cui oggi commemoriamo l’istituzione.
Tutti:
Signore Nostro Gesù Cristo; come Pietro, Giacomo e Giovanni –che nell’Orto degli Ulivi udirono la tua voce piena di angoscia dire loro: «Vegliate con me»– anche noi questa notte udiamo la tua voce e vogliamo rimanere con te.
Tu hai appena donato loro il tuo corpo e il tuo sangue fatti «cibo per la vita degli uomini». Per questo oggi la tua presenza in mezzo a noi è reale.
Concedici di stare con te.
Ti siamo grati per l’eredità che hai lasciato alla Chiesa durante l’Ultima Cena: Istituzione dell’Eucarestia e del sacerdozio ministeriale per perpetuare la tua presenza fra noi; preghiera sacerdotale al Padre a favore dei tuoi futuri fedeli e promessa dello Spirito Santo Consolatore.
Abbiamo molto da chiederti, perché «lo spirito è pronto, ma la carne è debole».
e desideriamo, soprattutto, accompagnarti nella notte in cui commemoriamo la tua offerta al sacrificio e alla morte per gli uomini.
Accoglici, Signore, alla tua presenza.
Fa’ che rendiamo fecondo in noi il tuo sacrificio redentore.
e ricordati di noi, tu che sei già nel tuo Regno, che sei Dio e vivi e regni con Dio Padre nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.
Seduti
Guida: In questa notte del Giovedì santo, il Signore ci promise che non ci avrebbe lasciati orfani. E non lo fece: rimase per sempre con noi nell’Eucarestia fino alla fine dei secoli.
Lettore:
Dalla prima lettera di San Paolo ai Corinzi 11, 23-26
Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.
Breve pausa
Guida: Per questo noi oggi non abbiamo nulla da invidiare all’emorroissa che toccò il lembo del suo mantello, né a Zaccheo che lo ospitò nella sua casa, né ai fratelli di Betània che più di una volta si sedettero alla mensa con lui.
In piedi. Cantiamo insieme
Cantiamo all’Amore degli Amori,
cantiamo al Signore.
Dio è qui! Venite adoratori
adoriamo Cristo Redentore.
Gloria a Cristo Gesù;
cieli e terra, benedite il Signore;
onore e gloria a te, Re della gloria,
amore per sempre a te, Dio dell’Amore.
Celebrante: Poiché lui è qui, dunque, questa notte possiamo parlargli come gli parlava la gente del suo tempo in Palestina. E lo faremo proprio con le stesse parole che le sue orecchie di carne ascoltarono in quei giorni.
Reciteremo le seguenti preghiere litaniche lentamente, lasciando un breve silenzio alla fine di ognuna, e un silenzio più lungo alla fine di ogni blocco.
Celebrante (Sacerdote, se c’è): Ravviviamo la nostra fede nella presenza di Gesù sacramentato, ripetendo le parole dell’Apostolo San Tommaso:
Tutti: Signore mio e Dio mio!
Celebrante: Confessiamo la divinità di Gesù Cristo con le parole di San Pietro a Cesarea di Filippo:
Tutti: Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivo!
Celebrante: Diciamoglielo con Natanaele:
Tutti: Tu sei il Figlio di Dio, tu sei il Re d’Israele.
Celebrante: Rispondiamo come Marta, sorella di Lazzaro, quando Gesù le disse «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?»:
Tutti: Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo.
Celebrante: Ma diciamolo anche umilmente con gli Apostoli:
Tutti: Signore, aumenta la nostra fede.
Celebrante: O con il padre di quel fanciullo indemoniato:
Tutti: Credo, Signore, ma tu aiuta la mia incredulità.
Celebrante: Acclamiamo Gesù sacramentato come gli angeli al Dio fatto uomo nella notte di Natale:
Tutti: Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama.
Celebrante: Come la buona donna dalla folla:
Tutti: Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato.
Celebrante: O come la gente semplice per le strade di Gerusalemme nella domenica delle Palme:
Tutti: Osanna al Figlio di Davide! Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nel più alto dei cieli!
Celebrante: Proclamiamo la nostra gioia nel sapere che lo abbiamo con noi.
Tutti: Beati gli occhi che vedono ciò che noi vediamo e le orecchie che odono ciò che noi udiamo; perché molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che noi vedere, ma non lo videro, e udire ciò che noi udiamo, ma non lo udirono.
Celebrante: Riconosciamo che non lo meritiamo, dicendogli umilmente con il centurione:
Tutti: Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma dì soltanto una parola e sarò sanato.
Celebrante: E, sentendoci privilegiati per la fede e la partecipazione all’Eucarestia, diciamoglielo con San Pietro sul monte Tabor:
Tutti: Signore, è bello per noi essere qui!
Celebrante: E chiediamogli di non andare, pregandolo con i discepoli di Emmaus :
Tutti: Resta con noi, Signore, perché si fa sera.
Si fa una breve pausa
Celebrante: Ricordati, Signore, che ci dicesti: «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto». Oggi ti chiediamo, Signore, con la fede e con le parole di tutti i bisognosi del Vangelo, per tutte le nostre necessità spirituali e materiali.
Tutti: Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di noi.
Celebrante: Tutti siamo macchiati. Per questo ti diciamo con il lebbroso:
Tutti: Signore, se vuoi, puoi purificarmi.
Celebrante: Tutti ci muoviamo a tentoni per vedere la tua verità. Perciò, come i ciechi del Vangelo, ti preghiamo:
Tutti: Signore, che si aprano i nostri occhi e vediamo.
Celebrante: Spesso ci costa fatica ascoltare i tuoi insegnamenti di rinuncia e sacrificio. Ti chiediamo, allora, con gli Apostoli:
Tutti: Spiegaci, Signore, questa parabola.
Celebrante: Conosciamo molti malati nel corpo e nello spirito, e pensando a loro, come Marta e Maria riferendosi a Lazzaro, ti ricordiamo:
Tutti: Signore, colui che tu ami è malato.
Celebrante: Abbiamo bisogno del cibo spirituale, ovvero tu. Istruiti dalla tua parola, ti chiediamo, come le folle di Cafàrnao, ma con più consapevolezza:
Tutti: Signore, dacci sempre questo pane.
Celebrante: O con la samaritana vicino al pozzo di Giacobbe:
Tutti: Signore, dacci sempre quest’acqua, perché non abbiamo più sete.
Celebrante: E visto che non sappiamo ciò che dovremmo chiedere ancora, ti diciamo:
Tutti: Insegnaci a pregare.
Si fa una breve pausa
Tutti: Padre nostro.
Si fa una breve pausa
Celebrante: Rispondiamo, fratelli, ora e sempre alla chiamata di Cristo con la sollecitudine dei Magi:
Tutti: Abbiamo visto spuntare la tua stella e siamo venuti ad adorarti.
Celebrante: O con la generosità del discepolo che si offrì per seguirlo:
Tutti: Signore, ti seguirò dovunque tu vada.
Celebrante: Accettiamo sempre la sua volontà, anche quando non ci piace, con le parole di Nostra Signora:
Tutti: Si compia in me secondo la tua parola.
Celebrante: Questo mondo, Signore, ci trascina verso strade più facili della tua. Ma non riuscirà a distruggere la nostra fede.
Tutti: Il tuo giogo è dolce e il tuo peso leggero.
Celebrante: Il mondo ci promette felicità illusoria a costo di esserti infedeli. Ma noi oggi, e sempre, davanti alla realtà della tua presenza eucaristica, ripeteremo le parole di Pietro quando a Cafàrnao ci promettesti l’istituzione di questo sacramento:
Tutti: Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio.
Celebrante: E come lo stesso Pietro, nel momento in cui ha ricevuto il primato su tutta la Chiesa, rispondiamo al tuo generoso incarico:
Tutti: Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene.
Si fa una breve pausa
Celebrante: Esprimiamo concretamente il nostro impegno. Consapevoli, Signore, che tu sei nostro Dio e Creatore, e noi il tuo popolo e gregge del tuo pascolo.
Tutti: Ti promettiamo di seguire la strada dei tuoi comandamenti.
Celebrante: Riconoscenti per la tua bontà, che si è degnata di renderci partecipi della tua natura divina, membri del tuo Corpo mistico che è la Chiesa, fratelli tuoi e tuoi coeredi.
Tutti: Ti promettiamo di rimanere nel tuo amore.
Celebrante: Consapevoli del fatto che ciò che facciamo per uno dei tuoi piccoli, lo facciamo per te.
Tutti: Ti promettiamo di renderti il molto che ti dobbiamo nella persona del nostro prossimo.
Celebrante: Ammoniti da te che «non chiunque mi dice Signore, Signore entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.»
Tutti: Ti promettiamo di amarci gli uni gli altri, non a parole o con la lingua, ma con opere e in verità.
Celebrante: Invitati da te a offrire a tutti gli uomini lo spettacolo della nostra unità «affinché il mondo creda».
Tutti: Ti promettiamo di ambire, come i primi cristiani, ad avere «un cuore solo e un’anima sola».
Celebrante: Attenti agli avvertimenti del tuo Apostolo: che «il tempo si è fatto breve», che «passa l’infatti la figura di questo mondo», che «non abbiamo quaggiù una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura».
Tutti: Ti promettiamo di vivere come colui che è di passaggio, il nostro cuore fisso in te, dov’è il nostro tesoro.
Celebrante: Ricordandoci che istituisti l’Eucarestia nella notte in cui saresti stato consegnato e ci ordinasti di riviverla in memoria di te.
Tutti: Ti promettiamo di non scordarci che tu andasti alla morte per darci la vita.
Celebrante: Tu dicesti «di dare gratuitamente ciò che gratuitamente abbiamo ricevuto».
Tutti: Noi promettiamo di parlare di te a coloro che ci circondano e dare testimonianza con le nostre vite che tu sei venuto nel mondo e sei in mezzo a noi.
Celebrante: Tu ci dicesti che dobbiamo essere luce del mondo e sale della terra.
Tutti: Non lo dimentichiamo, Signore.
Celebrante: Di fronte all’indifferenza e alle scuse che di solito portiamo nel momento in cui siamo chiamati alla Mensa del Padre per prendere parte alla Sacra Comunione.
Tutti: Ti promettiamo, Signore, di comunicarci con frequenza e fervore.
Celebrante: Affinché aumenti il numero dei tuoi amici che ti fanno compagnia di fronte alla tua Presenza eucaristica.
Tutti: Ti promettiamo di lavorare senza posa per aumentare il numero dei tuoi adoratori.
Si fa una breve pausa
Guida: Dopo il lungo discorso di addio, Gesù, già in piedi, pronunciò nel Cenacolo la sua orazione sacerdotale. Fu come l’offerta del Sacrificio della sua Passione e morte, che la Chiesa doveva perpetuare attraverso i secoli, per mezzo del ministero dei sacerdoti istituiti dallo stesso Cristo in quella notte benedetta.
In quella orazione sacerdotale, Gesù chiese per se stesso, per gli Apostoli lì presenti, e per tutta la Chiesa futura. Ascoltiamo.
Lettore:
Dal Vangelo secondo Giovanni 17,1-26
In quel tempo, alzàti gli occhi al cielo, Gesù disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse. Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro.
Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi. Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia.
Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità. Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa.
Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».
Qualche minuto di silenzio.
Guida: Permeàti dalla richiesta di unità dei cristiani che Gesù dichiarò nella sua orazione sacerdotale, cantiamo e proclamiamo:
In piedi. Cantiamo insieme
–Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo,
un solo Dio e Padre.
Chiamati a conservare l’unità dello Spirito nel vincolo della pace,
cantiamo e proclamiamo:
–Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo,
un solo Dio e Padre.
Chiamati a formare un solo corpo con un solo spirito,
cantiamo e proclamiamo:
–Un solo Signore, una sola fede, un solo battesimo,
un solo Dio e Padre.
Guida: Signore Gesù, sacerdote eterno e salvatore nostro, ascolta benigno le suppliche che ti rivolgiamo, rispondendo al tuo volere e coscienti delle necessità della tua santa Chiesa.
Celebrante: Perché sappiamo vedere nella Santa Messa il memoriale della tua Morte e Resurrezione.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Celebrante: Perché tutti conosciamo il valore del sacerdozio come perenne e visibile presenza tua in mezzo a noi.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Celebrante: Perché noi cristiani sappiamo custodire la stima di chi dispensa i tuoi misteri.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Celebrante: Perché sacerdoti e laici, ciascuno nel suo ambito, ci sentiamo solidali all’interno della stessa missione apostolica.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Celebrante: Perché le insidie e le calunnie del nemico non offuschino lo splendore del sacerdozio nella Chiesa.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Celebrante: Perché le loro debolezze umane non ci impediscano di vedere in essi i tuoi rappresentanti su questa terra.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Celebrante: Perché l’esempio dei sacerdoti, che vivono nel mondo senza essere del mondo, sia per molti uno stimolo a imitarli.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Celebrante: Perché tutto il popolo cristiano senta la responsabilità di pregare, come tu stesso facesti, per il sacerdozio della Chiesa.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Celebrante: Perché ai tuoi fedeli non succeda mai di non avere il pane della parola perché manca chi lo spezzi in abbondanza.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Celebrante: Perché il Signore della messe mandi operai nella sua messe.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Celebrante: Perché l’educazione religiosa, la pietà sincera e la purezza di vita nelle famiglie cristiane costituiscano un clima propizio per le vocazioni sacerdotali.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Celebrante: Perché i genitori cristiani siano onorati all’idea che Dio scelga uno dei loro figli per il sacerdozio.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Celebrante: Perché coloro che tu chiami non siano sordi alla tua chiamata.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Celebrante: Perché quelli che si preparano al sacerdozio siano perseveranti nel tuo santo servizio e fedeli alle tue grazie.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Celebrante: Perché non siano dominati dallo spirito indifferente e materialista del mondo.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Celebrante: Perché non manchino alla tua Chiesa i mezzi necessari per accogliere e far crescere le vocazioni sincere.
Tutti: Ascoltaci, Signore.
Celebrante: Concedi a noi, Signore, molte e sante vocazioni, affinché il gregge cristiano, aiutato e guidato da pastori vigilanti, possa arrivare sicuro ai fertili pascoli dell’eterna felicità. Tu sei Dio e vivi e regni con Dio Padre nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli.
Tutti: Amen.
Si fa una breve pausa. Seduti
Guida: Poi il Signore si diresse con i suoi discepoli all’Orto degli Ulivi, dove continuò accompagnato dai suoi tre apostoli prediletti, e dove iniziò, con la cattura, la sua Passione.
A venti secoli di distanza, le parole del Signore risuonano ancora in modo speciale per noi. Ascoltiamole.
Lettore:
Dal Vangelo secondo Matteo 26,30-56
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
Allora Gesù disse loro: «Questa notte per tutti voi sarò motivo di scandalo. Sta scritto infatti: Percuoterò il pastore e saranno disperse le pecore del gregge. Ma, dopo che sarò risorto, vi precederò in Galilea. Pietro gli disse: «Se tutti si scandalizzeranno di te, io non mi scandalizzerò mai». Gli disse Gesù: «In verità io ti dico: questa notte, prima che il gallo canti, tu mi rinnegherai tre volte». Pietro gli rispose: «Anche se dovessi morire con te, io non ti rinnegherò». Lo stesso dissero tutti i discepoli. Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare».
E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me». Andò un poco più avanti, cadde faccia a terra e pregava dicendo: «Padre mio, se è possibile, passi via da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». Poi venne dai discepoli e li trovò addormentati. E disse a Pietro: «Così, non siete stati capaci di vegliare con me una sola ora? Vegliate e pregate, per non entrare in tentazione. Lo spirito è pronto, ma la carne è debole». Si allontanò una seconda volta e pregò dicendo: «Padre mio, se questo calice non può passare via senza che io lo beva, si compia la tua volontà». Poi venne e li trovò di nuovo addormentati, perché i loro occhi si erano fatti pesanti. Li lasciò, si allontanò di nuovo e pregò per la terza volta, ripetendo le stesse parole.
Poi si avvicinò ai discepoli e disse loro: «Dormite pure e riposatevi! Ecco, l’ora è vicina e il figlio dell’uomo viene consegnato in mano ai peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce è vicino». Mentre ancora egli parlava, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una grande folla con spade e bastoni, mandata dai capi dei sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva dato loro un segno, dicendo: «Quello che bacerò, p lui; arrestatelo!» Subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo baciò. E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!»
Allora si fecero avanti, misero le mani addosso a Gesù e lo arrestarono. Ed ecco, uno di quelli che erano con Gesù impugnò la spada, la estrasse e colpì il servo del sommo sacerdote, staccandogli un orecchio. Allora Gesù gli disse: «Rimetti la tua spada al suo posto, perché tutti quelli che prendono la spada, di spada moriranno. O credi che io non possa pregare il Padre mio, che metterebbe subito a mia disposizione più di dodici legioni di angeli? Ma allora, come si compirebbero le Scritture, secondo le quali così deve avvenire?» In quello stesso momento Gesù disse alla folla: «Come se fossi un ladro siete venuti a prendermi con spade e bastoni. Ogni giorno sedevo nel tempio a insegnare, e non mi avete arrestato. Ma tutto questo è avvenuto perché si compissero le Scritture dei profeti». Allora tutti i discepoli lo abbandonarono e fuggirono.
Qualche minuto di silenzio.
Guida: Fedeli alla raccomandazione del Salvatore, che nel Getsèmani ci comandò di pregare per non cadere in tentazione, e seguendo il suo divino insegnamento su come farlo, cantiamo la preghiera che lui stesso ha pensato per noi:
In piedi. Tutti:
Padre nostro.
Celebrante: Adoriamo il nostro Redentore che per noi e per tutti gli uomini accettò spontaneamente la morte che ci avrebbe salvati.
Tutti: Santifica, Signore, il popolo che hai redento col tuo sangue.
Celebrante: Tu che umiliasti te stesso facendoti obbediente fino alla morte, insegnaci a sottostare sempre alla volontà del Padre.
Tutti: Santifica, Signore, il popolo che hai redento col tuo sangue.
Celebrante: Fa’ che i tuoi fedeli partecipino alla tua Passione mediante le sofferenze della vita, affinché manifestino agli uomini i frutti della salvezza.
Tutti: Santifica, Signore, il popolo che hai redento col tuo sangue.
Celebrante: Tu, che essendo vita nostra hai voluto morire sulla Croce per distruggere la morte e tutto il suo potere, fa che con te sappiamo morire anche noi al peccato e risorgere così con te a una nuova vita.
Tutti: Santifica, Signore, il popolo che hai redento col tuo sangue.
Celebrante: Nostro Re, che hai accettato di essere -come un verme- il disprezzo del popolo e la vergogna della gente, fa’ che la tua Chiesa non si intimorisca di fronte all’umiliazione, ma che come te proclami sempre la gloria del Padre.
Tutti: Santifica, Signore, il popolo che hai redento col tuo sangue.
Celebrante: Salvatore di ogni uomo, che hai dato la tua vita per i fratelli, insegnaci ad amarci gli uni gli altri con un amore simile al tuo.
Tutti: Santifica, Signore, il popolo che hai redento col tuo sangue.
Celebrante: O Signore, che accettasti nel Getsèmani il conforto di un angelo, concedici la protezione della Madre tua, consolazione degli afflitti, perché possiamo anche noi consolare chi soffre, per mezzo del conforto col quale tu consoli.
Tutti: Santifica, Signore, col tuo sangue.
Celebrante: Concedi, Signore, ai tuoi fedeli defunti la consolazione eterna.
Tutti: Santifica, Signore, il popolo che hai redento col tuo sangue.
In ginocchio. Tutti cantano le ultime due strofe del Pange lingua, poi la preghiera conclusiva
Tantum ergo sacramentum
veneremur cernui,
et antiquum documentum
novo cedat ritui;
praestet fides supplementum
sensuum defectui.
Genitori Genitoque
laus et iubilatio,
salus, honor, virtus quoque
sit et benedictio;
procedenti ab utroque
compar sit laudatio. Amen.
Celebrante: Hai dato loro il Pane del Cielo.
Tutti: Che porta in sé la gioia.
Celebrante: O Dio, che in questo mirabile sacramento ci lasciasti il memoriale della tua passione, ti preghiamo: concedici di venerare allo stesso modo i sacri misteri del tuo Corpo e del tuo Sangue e che sperimentiamo costantemente in noi il frutto della tua redenzione. Tu che vivi e regni per i secoli dei secoli.
Tutti: Amen.