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“Fatima e l’Eucaristia”
di padre Justo Lofeudo MSE

Il 13 di maggio è particolarmente degno di nota perché data della prima
apparizione della Madonna a Fatima nel 1917.
La santa Vergine chiese ai suoi tre pastorelli di pregare il rosario ogni giorno per la
fine della guerra – all’ epoca era in pieno svolgimento la Prima Guerra Mondiale- e chiese loro anche di offrire sacrifici per riparare i gravi peccati commessi contro Dio e di intercedere per la conversione dei peccatori, in modo che le loro anime non andassero nel luogo terribile che avrebbe mostrato loro, l’ inferno.
Il messaggio di Fatima non è stato dato solo per le circostanze storiche di quel
tempo, né per il solo Portogallo. La chiamata della Madre di Dio era ed è tuttora
universale e attuale. La recita quotidiana del rosario, le preghiere di intercessione e
di riparazione, così come la devozione e la consacrazione al Cuore Immacolato,
costituiscono l’ essenza del messaggio delle apparizioni.
Tuttavia, una parte molto importante viene spesso trascurata: quella che potremmo
chiamare il “messaggio eucaristico” di Fatima.
Il ciclo di apparizioni di Fatima è costituito da diversi momenti, che portano i diversi
aspetti del messaggio. Così, le prime apparizioni sono dell’ Angelo del Portogallo, che
si sono verificate circa un anno prima dalle apparizioni della Beata Vergine; due di
queste apparizioni furono particolarmente eucaristiche. Poi, nel 1917, si
susseguirono sei apparizioni della Vergine, dal 13 maggio al 13 ottobre, data del
miracolo del sole.
Nella prima apparizione del 1916, l’ Angelo disse ai tre bambini: “Non abbiate paura,

sono l’ Angelo della Pace. Pregate con me e fece loro ripetere: “Mio Dio, credo,
adoro, spero e ti amo e ti chiedo perdono per coloro che non credono, che non
adorano, che non sperano e che non ti amano”. In altre parole, egli insegna ai
pastorelli la necessità di riparare i peccati per i quali Dio è offeso, insegnando loro
un semplice atto di adorazione, fede, amore e speranza.
Nella seconda apparizione, lo stesso angelo, che si presenta come l’ Angelo del
Portogallo, richiede loro lo spirito di sacrificio, al quale devono rispondere con
sacrifici e penitenze quotidiane.
Queste due apparizioni sono, nella pedagogia di Dio, una preparazione alla terza,
che è l’ ultima manifestazione angelica, vero messaggio eucaristico e trinitario.
In questa terza apparizione, i bambini vedono che l’ angelo tiene nella sua mano
sinistra un calice e su di esso un’ Ostia. Dà l’ ostia a Lucia e il sangue del calice a
Giacinta e Francesco, mentre tutti rimangono in ginocchio e disse loro: “Prendete e
bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato da uomini ingrati.
Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio”.
Attraverso questo episodio della storia di Fatima, il Cielo ci mostra che anche noi
dobbiamo procedere attraverso una riparazione eucaristica per tanti crimini,
oltraggi e ingratitudine verso Dio. Tutto a Fatima è esemplare. L’ adorazione di Dio si
manifesta nella prostrazione dell’ angelo e dei bambini davanti alla presenza del
Corpo nella Santa Ostia e del Sangue di Cristo nel calice.

Senza alcun dubbio, questo gesto di adorazione interpella i nostri tempi, in cui
l’ Eucaristia è stata così banalizzata e si è perso il santo timore di Dio e con esso ogni
riverenza e gesto di adorazione.
Ricordiamoci la preghiera insegnata dall’ angelo in quell’ occasione: “Santissima
Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo io Vi adoro profondamente e Vi offro il
preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Signor Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi e indifferenze con cui Egli stesso è offeso. E per i meriti infiniti del suo Sacratissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, Vi chiedo la conversione dei poveri peccatori”.
Questa preghiera è di grande ricchezza teologica e ogni parte merita un commento.
Prima di tutto, tratta dell’ intima relazione tra il mistero della Santa Trinità e il
mistero della Santa Eucaristia.
Ogni battezzato partecipa al sacerdozio di Cristo e, per questa stessa partecipazione
può offrire al Dio Trinitario il sacrificio di Cristo presente nell’Eucaristia.
Nell’ Eucaristia, come insegna la Chiesa, c’è Cristo tutto intero, corpo, sangue, anima
e divinità. Per designare molto concretamente questa presenza reale e
sacramentale, l’angelo aggiunge: “presente in tutti i tabernacoli della terra”.
La prima cosa che questa preghiera mette in evidenza è che l’ adorazione eucaristica
è un’ adorazione trinitaria.
E questa adorazione e questa offerta sacrificale vengono compiute come un atto di
giustizia, in riparazione delle offese commesse contro la santità di Dio.
Allo stesso tempo, si fa appello alla misericordia, invocando l’ intercessione dei Sacri
Cuori di Gesù e di Maria, per la conversione dei poveri peccatori.
La giustizia divina, riflesso della santità di Dio, esige la riparazione, mentre la sua
divina misericordia esige l’ intercessione, in particolare per i poveri peccatori che,
attraverso il sacrilegio, l’ irriverenza e la bestemmia, si condannano da soli.
È ugualmente importante ricordare l’ esperienza mistica che i bambinelli hanno fatto
dell’ Eucaristia.
Questo avvenne il primo giorno dell’ apparizione della Madonna, il 13 maggio 1917,
quando Ella aprì le mani e i pastorelli furono avvolti da una luce soprannaturale, una
luce così intensa, una specie di riflesso che da esse usciva e li penetrava nel petto e
nel più intimo dell’anima, facendoli vedersi in Dio. Racconta Lucia: “Allora, per un
impulso intimo pure comunicatoci, cademmo in ginocchio, e ripetevamo col cuore:
– Santissima Trinità, io Vi adoro. Mio Dio, mio Dio, io Vi amo nel Santissimo
Sacramento”.
In questo episodio, l’ adorazione del Dio trinitario nel Santissimo Sacramento è già
esplicita, ma è notevole il fatto che, alla luce dello stesso Dio, lo Spirito Santo li
spinse a cadere in ginocchio e a esclamare questa preghiera di adorazione e di
manifestazione di amore nell’ Eucaristia.
L’ unica veggente rimasta, Suor Lucia, ormai suora, ebbe una visione a Tuy, Spagna,
nel 1929. Tutto accadde giovedì 13 giugno 1929, durante l’ ora santa, dalle 23 a mezzanotte. Una croce luminosa apparve sopra l’ altare, seguita dalla
ripresentazione della Santissima Trinità: sopra vedeva un busto umano chinandosi
sulla croce, nel mezzo una colomba tra lui e l’ altro uomo inchiodato alla croce.
Nella rappresentazione della Santissima Trinità, il Padre sostiene il Figlio nella sua
Passione mentre lo Spirito Santo, sotto forma di una colomba di luce, è l’ Amore che
intercorre tra loro, l’ Amore che è l’ unità stessa della Trinità, l’ Amore trinitario che si manifesta al mondo nella Passione di Cristo. Le figure sono più luminose che la
Croce stessa.
Un po’ sotto la cintola, sospeso nell’aria, si vedeva un Calice e un’Ostia grande, sulla
quale cadevano alcune gocce di sangue che scorrevano dalle guance del Crocifisso e
da una ferita del costato.
Scivolando giù dall’Ostia quelle gocce cadevano nel Calice.
Sotto il braccio destro della croce c’era la Madonna col Suo Cuore Immacolato nella
mano con una corona di spine e fiamme.
Sotto il braccio sinistro, alcune lettere grandi, come se fossero di acqua cristallina
che scorresse sopra l’Altare, formavano queste parole: “Grazia e Misericordia”.
Dal sacrificio di Cristo sulla Croce nasce e alimenta il sacrificio permanente della
Santa Messa, il sacrificio eucaristico, sorgente di grazia e di misericordia per tutta
l’ umanità.
La visione rivela qualcos’ altro: la presenza del mistero di Maria nella storia della
salvezza, il mistero della Donna che condivide le sofferenze del Redentore nell’ unico
atto salvifico della croce.
Lei offre ugualmente al Padre il sacrificio della croce del Figlio e del suo cuore
infiammato d’amore e coronato di spine per il dolore del peccato dell’ uomo.
Così Maria è uno strumento di grazia e di misericordia perché, così come il sacrificio
del Figlio è un tutt’ uno con il suo sacrificio sulla croce, così anche le grazie che
scaturiscono da quel sacrificio passano attraverso il Cuore della Madre all’ umanità
peccatrice. Questa visione ci offre la chiave di questo tempo di apparizioni mariane
come tempo di grazia e misericordia di Dio. Lei è inviata dalla Santa Trinità per
condurre il mondo a Cristo, il Salvatore.
Dio si rivela in Gesù Cristo come amorevole e misericordioso Padre che vuole
raggiungere ogni essere umano per salvarlo. È il Padre che riceve il sacrificio
d’ amore del Figlio, che soddisfa la giustizia divina, ed è Lui che per la sua
misericordia offre all’ uomo lo stesso sacrificio d’ amore, perpetuato nei sacri misteri
della Santa Messa, affinché l’ uomo possa essere giustificato e salvato.
È attraverso l’ opera dello Spirito che il sacrificio della redenzione è reso presente
eucaristicamente, rendendo Cristo stesso presente in ogni Messa, in tutta la sua
umanità e divinità, “affinché chi mangia la sua carne e beve il suo sangue possa
rimanere, per mezzo dello Spirito che riceve, in Cristo e abbia la vita eterna” (cfr. Gv
6,55-56).

È urgente riscoprire il santo timore di Dio davanti alla Presenza viva, reale e
sostanziale di nostro Signore nell’ Eucaristia e insieme a esso il valore infinito di ogni
Messa.
L’ adorazione, e in particolare l’ adorazione perpetua dell’ Eucaristia permetteranno di ristabilire la fede e di riparare continuamente alle orribili bestemmie e eresie e agli
enormi sacrilegi di questo tempo.

Nostra Signora del Santissimo Sacramento, gloria del popolo cristiano, gioia della
Chiesa universale, prega per noi e concedi a tutti i tuoi figli una vera devozione alla
Santa Eucaristia, affinché siano degni di riceverla ogni giorno.

Padre Justo Antonio Lo Feudo
Missionario della Santissima Eucaristia