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XXVII domenica del tempo ordinario – Anno B

ADORAZIONE EUCARISTICA 

Oggi, 4 ottobre 2015, è il giorno in cui si apre a Roma il Sinodo sulla famiglia e proprio oggi, credo per pura Provvidenza, le letture ci parlano del vincolo matrimoniale e della sua indissolubilità. Di certo questa coincidenza dovrà dire molto ai padri sinodali: segno irrefutabile di quale è la volontà di Dio.

Il vincolo che unisce l’uomo e la donna è superiore a qualunque altro vincolo umano, compreso quello con i genitori, che nei comandamenti viene immediatamente dopo il comandamento riguardo ai rapporti con Dio.


È intimo e profondo, nel corpo e nello spirito, come a formare un solo essere.


Parlare di indissolubilità del matrimonio significa dare all’amore l’occasione di mostrare che è più grande e duraturo. L’occasione di vedere che c’è un amore che non muore, che supera le difficoltà, che ha in sé la forza di Dio. Non dimentichiamo che solo per grazia di Dio il matrimonio è per sempre, questo è un mistero di comunione.

Qui ci troviamo di fronte a un’analogia a un livello ancora più profondo. L’amore sponsale, nuziale è l’immagine di qualcos’altro, ovvero di Cristo con la sua Chiesa. Lo dice San Paolo nella lettera agli Efesini (Ef 5:31) nel citare lo stesso passaggio che il Signore riprende nel Vangelo di oggi (Gen 2:24): “Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie, e i due diventeranno una sola carne”.

Dice quindi l’Apostolo: “Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa”.

Cristo è intimamente unito a noi e noi dobbiamo rimanere uniti a Lui. Il Signore desidera questa intimità, questa unione; e questo è il risultato della contemplazione, dell’adorazione. Di quello starsene lì con Lui, dello stare esposti a Lui e Lui a noi, nella sua Presenza Eucaristica. Tutto ciò è adorazione.


L’adorazione non è un lusso, è una priorità (Benedetto XVI). Non è un optional. È un dovere e soprattutto una necessità.

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