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    TERZA CAPPELLA DI ADORAZIONE

    PERPETUA NELLA DIOCESI

    DI REGGIO EMILIA

 

Il 30 giugno, alle ore 21, alla vigilia della solennità del Sacro Cuore, con una Messa concelebrata e presieduta dal parroco Don Pietro Paterlini, è partita l’Adorazione Perpetua a San Martino in Rio, nell’Emilia Romagna.

 

All’ Adorazione Perpetua partecipa tutta l’Unità Pastorale composta anche dalle frazioni di Gazzata, Lemizzone, Prato, Stiolo.

 

La parrocchia è sotto la guida pastorale di tre giovani sacerdoti, tutti appartenenti alla Comunità Sacerdotale Familiaris Consortio.

 

L’omelia della Messa inaugurale è stata pronunciata dal missionario della Santissima Eucaristia, P. Justo Antonio Lo Feudo, che ha detto:

“Il Sacro Cuore è la rivelazione fatta dal Signore a santa Margherita Maria d’Alacoque a Paray-le-Monial mentre lei era in adorazione davanti al Santissimo Sacramento. Il Signore conferma la sua presenza nell’Eucaristia e evidenza che le grazie scaturiscono da questo augusto sacramento.

 

L’Eucaristia è il Cuore trafitto di Gesù che batte in tutti i tabernacoli della terra. E’ il centro vivo della vita della Chiesa, è –come dice il Santo Padre- il Cuore pulsante della Chiesa.

 

Questo Cuore rappresenta la persona di Cristo che, pur essendo Dio, si manifesta nella sua umanità per mezzo di questo Cuore vivo, aperto per amore e, oserei dire, vulnerabile dinanzi alle nostre miserie.

E’ il Cuore che rivela tutta la lunghezza, tutta la larghezza e tutta la profondità del Suo amore, abisso infinito di misericordia.

 

San Martino in Rio comincia oggi a riposare, come il discepolo amato dal Signore, su questo Cuore che tanto ha amato il mondo. San Martino in Rio, ogni adoratore, nella sua preghiera umile e nella sua disponibilità a stare con il Signore ed ascoltarLo, penetrerà questo mistero eucaristico, capirà il dono e conoscerà questo sconfinato amore.

Il nostro sguardo sul costato trafitto dalla lancia, sul Santissimo, diviene vera e silenziosa adorazione. Questa contemplazione adorante ci rende capaci di affidarci al suo amore di salvezza. Davanti al Suo Sacro Cuore eucaristico tutte le domande e i dubbi sul come è Dio, sul perché permette che il male prenda il sopravento, ecc. si arrestano, si fermano, si sciolgono. Il dubbio tace e lascia spazio al ringraziamento e alla fede che diventa fiducia e abbandono.

 

Da questo sguardo di fede scaturiscono le grazie della guarigione e della conversione. Questo sguardo ci permette di entrare nel Sacro Cuore di Gesù dal quale prenderemo quelle grazie capaci di trasformare il nostro cuore in un cuore mite e umile come il Suo.

 

Stiamo attenti, cari amici, perché già in quest’Eucaristia che celebriamo e quindi adoriamo c’è il Cuore Sacro e Santo del Signore, aperto per la e nella Sua misericordia.

 

Sì, nell’Eucaristia c’è Dio che è amore e ti aspetta.

Dio che è amore, che ci mostra il Suo Cuore trafitto, non solo ci vuole salvi ma anche strumenti di salvezza per gli altri.

 

Questo Cuore che brucia d’amore per ciascuno di noi è il Cuore vittorioso del Messia. Il Cuore che si è consegnato alla morte e l’ha vinto, come ha vinto il peccato, il mondo (cioè tutto quello che si oppone a Dio) e satana. Perciò, perché questo Cuore è vivo e vittorioso, l’adorazione implica la vittoria sul mondo, su tutto quello che offende Dio e resiste all’amore di Dio.

 

Da qui, da questo piccolo luogo dell’Emilia Romagna, parte anche (insieme ad altri) l’espansione del Regno di Dio, del Regno eucaristico, che porta la vittoria sul male.

 

Questa cappella di Adorazione Perpetua sarà il faro di luce nel mezzo delle tenebre del mondo, nel mezzo del buio delle anime. Sarà oasi di pace in questo tempo di violenza, in questo tempo in cui la guerra è scoppiata nel cuore dell’uomo. Questa cappella sarà la porta sempre aperta al Cielo perché tutti possano entrare.

 

Grazie, carissimi amici per il vostro sì al Signore, per la vostra accoglienza alla grazia. Grazie fratelli sacerdoti e voi diaconi presenti. Grazie Signore, grazie infinite per la tua misericordia.

 

Sacro Cuore di Gesù, in Te confido”.