I miracoli eucaristici nel mondo

siria
BOLOGNA MOSTRA DEI MIRACOLI EUCARISTICI NEL MONDO.


Chiesa san Salvatore, Via C. Battisti,16

INAUGURAZIONE VENERDI’ 1 NOVEMBRE

Sito dedicato alla mostra (link esterno)

E’ stata inaugurata la mostra dei miracoli eucaristici nel mondo a Bologna il 1 novembre alle 20.30 dalla Comunità dei frati di san Giovanni con veglia eucaristica solenne nella chiesa del Santissimo Salvatore in via C. Battisti 16 e terminerà domenica 24 novembre in occasione della chiusura dell’ anno della fede.

PROGRAMMA (scarica il file PDF del programma)

E’ una mostra internazionale composta da tutti i miracoli eucaristici in Italia e nel mondo con una sezione dedicata a tutti i santi e mistici con particolare devozione eucaristica e alle comunioni prodigiose.

IL MIRACOLO DI LANCIANO
http://www.miracolieucaristici.org/IT/Italia/lanciano.html

LA SERVA DI DIO MARTHE ROBIN
http://www.miracolieucaristici.org/IT/Mistici/robin.html

IMELDA LAMBERTINI
http://www.miracolieucaristici.org/IT/Mistici/comunioniprodigiose1.html

Questa mostra fu ideata dal giovane Carlo Acutis, giovane amante dell’Eucaristia, morto a solI 15 anni in una sola settimana di leucemia fulminante.
Di seguito la testimonianza di Benedetta Frigerio giornalista editorialista della rivista Tempi sulla figura di Carlo Acutis:

La fede contagiosa del servo di Dio Carlo Acutis, morto a 15 anni e vissuto solo per amare il corpo di Cristo.
Un ragazzino sempre sereno, equilibrato e vivacissimo insieme. Attento agli amici e rispettoso delle sue coetanee, vive una normalità tale da diventare eccezionale. Carlo Acutis, alunno di un liceo classico di Milano, riesce a rimanere com’è senza timori. Sa andare controcorrente rispetto ai suoi amici, ma nello stesso tempo li attira a sé. Nato a Londra nel 1991, lo stesso anno torna in Italia con la sua famiglia. In casa Carlo respira la fede, scegliendo fin da piccolo di non abbandonare mai per altro bene l’amicizia che da subito stringe con Cristo. Costi quel che costi, per tutta la sua breve vita: il giovane nel 2006, a soli 15 anni, viene colpito da una leucemia fulminante che lo porta alla morte in poco tempo. La sua storia, delineata nel libro appena pubblicato La vita oltre il confine (editrice Velar, 48 pagine, 3,50 euro), è di un’intensità particolare, tanto che le vicende che lo riguardano, prima e dopo la morte, hanno portato, a soli sei anni dalla sua scomparsa, all’apertura della causa di beatificazione. La sua vicenda si è diffusa specialmente in Brasile dove questa estate si terrà la Giornata mondiale della gioventù e dove per tanti giovani Carlo Acutis è già diventato un modello di vita.

AMICI, PORTINAI E POVERI. Carlo cresce appassionandosi all’informatica e da molti viene definito geniale. Ha anche tanti hobby “normali”: ama gli animali, lo sport, la Playstation e i film d’azione. Da piccolo, come ogni bambino, si distrae spesso tra i banchi quando le lezioni sono noiose e cerca le giustificazioni più bizzarre quando viene rimproverato. A scuola lo conoscono tutti, dal portinaio alla preside. Anche perché quando si accorge che qualcuno soffre gli si fa incontro. Molti sono i compagni che Carlo porta a casa quando li vede affaticati, spesso dalle difficoltà familiari. Sulla via che percorre dal liceo a casa il ragazzo si ferma spesso a chiacchierare anche con i portinai dei palazzi, i negozianti e le loro famiglie. Carlo ama anche andare alla mensa per i poveri di viale Piave, dove è capace di stare fra gli ultimi con la stessa spontaneità con cui resta fra i suoi cari. Al suo funerale accorrono centinaia di persone di ogni religione e nazionalità. E il suo corpo è vegliato da un pellegrinaggio continuo. Da quel momento in poi la fama di Carlo valica i confini italiani. Oggi ci sono più di 200 siti e blog che parlano di lui in diverse lingue. Le storie di conversione legate a lui, avvenute dopo la sua morte, sono già molte e riguardano persone che lo hanno conosciuto ma anche persone non lo hanno mai visto in vita.

LA MOSTRA SULL’EUCARESTIA. Nella sua breve esistenza, oltre a costruire vari siti internet, Carlo Acutis realizza una mostra che oggi ha già fatto il giro del mondo. Ha appena 11 anni quando decide di parlare del centro della sua vita e della sua affezione: l’Eucarestia. Coinvolge i genitori per farsi portare in tutti i luoghi dove sono avvenuti i miracoli eucaristici. Ogni pannello ne rappresenta uno, in tutto sono 142. La mostra sbarca in tutti i continenti, e in America viene portata in migliaia di parrocchie e in centinaia di campus universitari. Carlo si ammalerà avendo predetto la sua morte così: «Morirò giovane». In ospedale soffrirà moltissimo, ma sempre minimizzando i dolori che i medici descriveranno come atroci. E li offrirà per il bene la Chiesa e per Papa Benedetto XVI.

VINTO DA UN FASCINO. Ma quello che ha permesso a Carlo di vivere con letizia ogni istante, fino alla fine, è proprio il rapporto con l’Ostia, di cui si nutre tutti i giorni, e con l’adorazione eucaristica a cui dedica molto tempo. Il giovane si innamora del corpo di Cristo dopo la Prima Comunione. Ma qualcosa in quel mistero lo aveva attirato già in precedenza: all’eta di 7 anni, infatti, Carlo aveva chiesto di poter ricevere la Comunione prima del tempo. E lo aveva fatto in silenzio, senza feste che possano distrarlo, scegliendo non a caso un monastero di suore di clausura a Perego, in Brianza. Ricorda la superiora del convento nel primo libro che parla di lui (Eucarestia. La mia autostrada per il cielo): «Composto e tranquillo durante il tempo della santa Messa, ha cominciato a dare segni di “impazienza” mentre si avvicinava il momento di ricevere la Santa Comunione. Con Gesù nel cuore, dopo aver tenuto la testina tra le mani ha incominciato a muoversi come se non riuscisse più a stare fermo. Sembrava che fosse avvenuto qualche cosa in lui, a lui solo noto, qualche cosa di troppo grande che non riusciva a contenere». Carlo ha anche una devozione speciale per la Madonna, di cui parla spesso e che prega tutti i giorni con il Rosario. Ama anche san Francesco che cerca di seguire.

IL RAPPORTO CON I COETANEI. Davanti alle chiese vuote, Carlo commenta che se la gente sapesse l’anticipo di Paradiso che si vive ricevendo la Comunione, quelle stesse chiese sarebbero piene. È sempre dal rapporto con l’Eucarestia e dalla sua adorazione che prende la forza per difendere la fede anche quando gli causa problemi. Un professore ricorda la volta in cui Carlo è l’unico a parlare contro l’aborto mentre tutti i suoi compagni di classe tacciono. Il giovane è poi capace di mettere in guardia i ragazzi dalle tentazioni distruttive del mondo e di invitare senza moralismi le sue amiche a non banalizzare il proprio corpo, perché bello e sacro. L’incomprensione non lo spaventa mai, non gli importa di omologarsi: «Tutti nascono come degli originali – diceva – ma molti muoiono come fotocopie».

ANTICO E ATTUALE. Forse il suo mondo spirituale sembra appartenere a una Chiesa antica, eppure Carlo nel mondo corporale sa starci molto bene: «Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcuno», scrive. Tra le frasi che ama di più, il ragazzo ne cita sempre una, evangelica, che spiega il suo vivere le cose di tutti con un’intensità straordinaria: «Quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?». Così Carlo è attirato all’essenza di tutto, vedendo in ogni persona e in ogni circostanza quel volto amoroso che aveva imparato a riconoscere ricevendolo per otto anni tutti i giorni. Fino ad affrontare la morte con un coraggio stupefacente, certo di un bene più grande.

INFORMAZIONI PER OSPITARE LA MOSTRA ITINERANTE
www.miracolieucaristici. it

Per l’Italia e la Bosnia lo sponsor ufficiale è l’editrice Shalom. In ITALIA proseguirà in altre parrocchie della stessa diocesi di Bologna per poi passare ad altre città.

Chiunque fosse interessato ad ospitarla potrà rivolgersi direttamente alla casa editrice Shalom.

In FRANCIA consigliamo di visitare il sito www.adoperp.fr Dopo un grande successo al Congresso sull’ Adorazione a Paray-le-Monial nel 2008, si è ritenuto importante far circolare questa mostra in tutta la Francia. Lo sponsor di questa mostra in 48 pannelli è la parrocchia di Sainte-Jeanne d’Arc a Versailles, affidata ai “Missionari della Santissima Eucaristia”. Trenta parrocchie in Francia hanno già ospitato questo mostra per circa un mese.

Per ulteriori informazioni, potete contattarci al 04 94 88 26 04 o scrivere al seguente indirizzo: “Missionari della Santissima Eucaristia” / BP 540/83470 Saint-Maximin-la-Sainte-Baume
http://www.adoperp.fr/index.php/lire-67/items/miracles-eucharistiques.html

CHIESA DEL SANTISSIMO SALVATORE – BOLOGNA

 


Leggi testimonianza Mons. Comastri e P. R. Coggi

IL PIU’ GRANDE MIRACOLO : L’EUCARISTIA

“ECCO IO SONO CON VOI TUTTI I GIORNI FINO ALLA FINE DEL MONDO”
(Mt 28, 20)

Gesù è veramente presente nell’Ostia consacrata

«Mediante la consacrazione si opera la transustanziazione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Cristo. Sotto le specie consacrate del pane e del vino, Cristo stesso, vivente e glorioso, è presente in maniera vera, reale e sostanziale, con il suo Corpo e il suo Sangue, con la sua anima e la sua divinità».
Catechismo della Chiesa Cattolica 1413

«La presenza eucaristica di Cristo ha inizio al momento della consa­ crazione e continua finché sussi­ stono le specie eucaristiche. Cristo è tutto e integro presente in cia­ scuna specie e in ciascuna sua parte; perciò la frazione del pane non divide Cristo».
Catechismo della Chiesa Cattolica 1377

GIOVANNI PAOLO II, Lett. enc. Ecclesia de Eucharistia, 17 aprile 2003, n. 62 «Nell’umile segno del pane e del vino, transustanziati nel suo Corpo e nel suo Sangue, Cristo cammina con noi, quale nostra forza e nostro viatico, e ci rende per tutti testimoni di speranza. Se di fronte a questo Mistero la ragione sperimenta i suoi limiti, il cuore illuminato dalla grazia dello Spirito Santo intuisce bene come atteggiarsi, inabissandosi nell’adorazione e in un amore senza limiti”.

GIOVANNI PAOLO Il, Lett. enc. Ecclesia de Eucharistia, 17 aprile 2003, n. 25 «È bello intrattenersi con Lui e, chinati sul suo petto come il discepolo prediletto (cf. Gv 13,25), essere toccati dall’amore infinito del suo cuore. Se il cristianesimo deve distinguersi, nel nostro tempo, soprattutto per l’arte della preghiera, come non sentire un rinnovato bisogno di trattenersi a lungo, in spirituale conversazione, in adorazione silenziosa, in atteggiamento di amore, davanti a Cristo presente nel Santissimo Sacramento”.

«Non pensate, dice il Signore, che l’affondarvi con tutta l’anima nell’ado­ razione sia egoismo, sia disinteressarsi dei fratelli e dei loro problemi che li travagliano. In nessun altro modo potreste giovare tanto ad essi; venire loro in aiuto ad affrettare il trionfo delle divine misericordie quanto col darvi e ridonarvi a me, mediante l’Adorazione Eucaristica”. MARIA COSTANZA ZAULI

SERVO DI DIO FRA CECILIO MARIA CORTINOVIS

«L’amore di Gesù Eucaristico verso le anime .è infinito. Il ghiaccio non può dare calore né l’oscurità può produrre il sole. Corro perciò al Santo Tabernacolo e contemplo il divino sposo che è Sole e Calore. Mi dà la forza di osservare i suoi Comandamenti, mi dà la grazia di vincere aghi giorno me stesso, il mio Dio. Ci necessita vivere con grande fede la Santa Messa che opera la nostra trasfigurazione sul nostro monte Tabor; Quante volte posso risparmiare parole inutili e sottrarmi a discorsi non necessari per passare piccoli tratti .di tempo davanti al Tabernacolo ad ascoltare ciò che Gesù mi vuoi dire! Quante volte posso sospendere azioni indifferenti per ascoltare Sante Messe a gloria di Dio, per il trionfo della Chiesa, per il Papa, la conversione di tanti peccatori, oppure a profitto delle anime del Purgatorio! Come è bella la _vostra persona vivente nell’Eucaristia!•.

«Nella Liturgia della Messa esprimiamo la nostra fede nella presenza reale di Cristo sotto le specie del pane e del vino, tra l’altro con la genuflessione, o con un profondo inchino in segno di adorazione verso il Signore. “La Chiesa cattolica professa questo culto latreutico al sacramento eucaristico non solo durante la Messa, ma anche fuori della sua celebrazione, conservando. con la massima diligenza le Ostie consacrate, presentandole alla solenne venerazione dei fedeli cristiani, portandole in processione con gaudio della folla cristiana””·
Catechismo della Chiesa Cattolica 1378

GIOVANNI PAOLO II, Lett. ap. Mane nobiscum Domine, ottobre 2004, n. 18 «La Presenza di Gesù nel Tabernacolo deve costituire come un “polo di attrazione” per un numero sempre più grande di anime innamorate di Lui, capaci di stare a lungo ad ascoltarne la voce e quasi a sentirne i palpiti del cuore. “Gustate e vedete quanto è buono il Signore!” (Sal 33 [34], 9). L’Adorazione Eucaristica fuori della Messa diventi, durante questo anno, un impegno speciale per le singole comunità parrocchiali e religiose. Restiamo prostrati a lungo davanti a Gesù presente nell’Eucaristia, riparando con la nostra fede e il nostro amore le trascuratezze, le dimenticanze e persino gli oltraggi che il nostro Salvatore deve subire in tante parti del mondo».

PADRE CHARLES DE FOUCAULD

«Amiamo Gesù, perdiamoci davanti al Santissimo Sacramento: là c’è il Tutto, l’Infinito, Dio. […] Nella Santa Comunione, Dio entra in noi corporalmente; noi tocchiamo con la nostra bocca il Corpo di Nostro Signore Gesù così come lo toccarono le labbra di Maria, di Giuseppe, di Maddalena; entra in noi cosi come riposò nel seno di Maria; s’unisce a noi nel più casto dei matrimoni, diventando lo sposo divino delle nostre anime, dandosi, consegnandosi, abbandonandosi a noi, da possedere e da amare, nel tempo e nell’eternità».

SAN TOMMASO D’ AQUINO “CANTORE DELL’ EUCARISTIA

” Tutti i Santi sono dei grandi inna-morati dell’Eucaristia. Ma, tra tutti, colui che riesce a esprimere meglio il mistero del Corpo e del Sangue di Cristo è San Tommaso d’Aquino. A lui, giustamente, viene attribuito il titolo di “cantore dell’Eucaristia”, non solo per la profon­ dità della sua dottrina, ma anche per la sublimità delle sue parole. Vissuto tra il 1245 e il 1274, San Tommaso è considerato il più grande teologo della Chiesa, tanto che i Pontefici, nel corso dei secoli, gli hanno attribuito i titoli di “principe dei dottori”, “dottore comune”, “dottore universale”, e anche “dottore angelico” per significare l’ele­ vatezza della sua dottrina. Il Concilio Vaticano Il in due occasioni propone San Tommaso d’Aquino come “il maestro” che si deve segui­ re per approfondire i misteri della salvezza. L’ultimo appello a seguire la dottrina di San Tommaso ci viene da Giovanni Paolo Il, nell’enciclica Fides et ratio, n. 43: “Giustamente S. Tommaso è sempre stato propo­ sto dalla Chiesa come maestro di pensiero e modello del retto modo di fare teologia”. Il Papa Urbano IV, quando nel 1264 decise di estendere a tutta la Chiesa la festa liturgica del Corpus Domini, già in vigore in Francia nella diocesi di Liegi dal 1246, affidò a S. Tommaso d’Aquino la com­ posizione dell’Ufficio e della Messa. Così la dottrina eucaristica tomi­ sta, esposta in forma rigorosa e sistematica nel trattato sull’Eucaristia della Somma Teologica (Terza Parte, questioni 73-83), ha anche acquisito una forma liturgica e poetica che la Chiesa ha fatto propria. Proponiamo di seguito, anche in lingua latina, gli inni e altre pre­ ghiere eucaristiche, composti da San Tommaso, che sono diventati patrimonio comune di tutta la Chiesa latina.

INNI E PREGHIERE DI SAN TOMMASO D’AQUINO

VERBUM SUPERNUM
Il Verbo che viene dall’alto, senza lasciare la destra del Padre, nel. compiere la sua missione giunse al termine della sua vita.
Sul punto di essere consegnato
dal tradìtore ai complici per essere ucciso, donò dapprima se stesso
come cibo di vita ai discepoli.
Ad essi diede sotto una duplice specie la Carne e il Sangue;
così che con la duplice sostanza cibasse l’uomo tutto intero.
Nascendo diede se stesso come compagno,
sedendo a mensa insieme come cibo;
morendo come prezzo,
regnando come premio. O vittima di salvezza
che apri le porte del cielo!
Ostili guerre premono,
donaci forza e aiuto. Al Dio Uno e Trino
sia sempiterna gloria;
e vita senza termine
doni a noi nella Patria. Amen.

PREPARAZIONE ALLA MESSA
Dio onnipotente ed eterno, mi accosto al Sacramento del tuo Unigenito Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo. Mi accosto come infermo al medico della vita; come immondo alla fonte della mise­ ricordia; come cieco alla luce dell’eterna chiarezza; come povero e miserabile al Signore del cielo e della terra.
Imploro pertanto l’abbondanza della tua immensa larghezza perché tu voglia guarire la mia infermità, lavare le mie sozzure, illuminare la mia cecità, arricchire la mia povertà, coprire la mia nudità, per cui riceva il Pane degli Angeli, il Re dei re, il Signore dei signori, con tale riverenza e umiltà, con tale purezza e fede quale si richiede per la salvezza della mia anima.
Concedimi, ti prego, di ricevere non solo il Sacramento del Corpo e del Sangue del Signore, ma anche la realtà e la virtù di questo Sacramento.
Dolcissimo Dio, fa’ che io riceva il Corpo del tuo Unigenito Fi­ glio, il Signore nostro Gesù Cristo, che egli prese nel seno della Vergine Maria, in modo da essere unito al suo corpo mistico e annoverato fra i suoi membri.
Concedimi, Padre amorosissimo, di contemplare infine aperta­ mente e per sempre il Figlio tuo diletto, che ora mi propongo di ricevere nascosto sotto i veli eucaristici. Tu che vivi e regni, o Dio, insieme con lo Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

RINGRAZIAMENTO DOPO LA MESSA

Dolcissimo Gesù, il tuo Corpo e Sangue Santissimo sia soavità e dolcezza per la mia anima, sia salute e forza nella tentazione, sia gaudio e pace nella tribolazione, sia luce e sostegno in ogni mia parola e azione, e sia anche la mia estrema difesa nella morte. Amen.

Ti ringrazio, Signore, Padre onnipotente, eterno Dio, che non per mio merito, ma per sola degnazione della tua misericordia, ti sei degnato di saziare col prezioso Corpo e Sangue del tuo Figlio e Signore nostro Gesù Cristo, me peccatore e servo indegno.
Ti supplico perché questa Comunione non sia per me motivo di castigo, ma piuttosto pegno salutare di perdono; mi sia arma­ tura di fede e scudo di buona volontà; liberazione dai miei vizi, distruzione della concupiscenza e dissolutezza, aumento di carità e di pazienza, di umiltà, di obbedienza e di tutte le virtù. Sia mia salda difesa contro le insidie di tutti i nemici sia visibili sia invisibili, quiete perfetta delle passioni carnali e spirituali; con te, unico e vero Dio, stabile unione e possesso beato del mio fine.
Degnati, ti prego, di ammettere me peccatore a quell’ineffabile convito, dove tu col tuo Figlio e con lo Spirito Santo sei luce vera, sazietà piena, gaudio sempiterno, letizia completa e felicità perfetta.

Per lo stesso Gesù Cristo nostro Signore. Amen.

TI ADORO DEVOTAMENTE

Ti adoro devotamente, o nascosta divinità,
che sotto questi segni veramente ti celi:
.· a te il mio cuore tutto si abbandona
perché nel contempla rtf tutto viene meno. La vista, il tatto, il gusto in te si
ingannano, ma solo con l’udito si crede con fermezza:
credo a tutto ciò che ha detto il Figlio di Dio,
nulla è più vero di questa parola di verità.
Nella croce solo la divinità si nascondeva,
ma qui insieme si nasconde anche l’umanità: tuttavia credendo e confessando l’una e l’altra,
chiedo ciò che chiese illadrone pentito.
Non vedo, come Tommaso, le piaghe, tuttavia ti confesso come mio Dio:
fa’ che io creda sempre più in te, in te speri, te ami.
O memoriale della morte del Signore, pane vivo, che dai la vita all’uomo; concedi alla mia
mente che viva in te, e senta sempre la tua dolcezza.
O pio pellicano, Gesù Signore,
monda me immondo con il tuo sangue, di cui una sola stilla può salvare
tutto il mondo da ogni peccato.
Gesù, che ora scorgo velato,
ti prego che accada ciò che tanto bramo:
che, vedendoti a viso scoperto,
sia beato per la visione della tua gloria. Amen.

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Dal libro “ I Miracoli Eucaristici e le radici cristiane dell’Europa “ – Ed. Studio
Domenicano