Presentazione di Gesù neonato al Tempio
2 febbraio 24
Si apre la prima cappella di adorazione perpetua in Portogallo

Omelia di P Justo A. Lofeudo MSE alla santa Messa di inaugurazione della prima cappella di adorazione perpetua nel Santuario di Cristo Re a Lisbona, Portogallo, seguita dalla processione e dall’intronizzazione del Santissimo Sacramento .

La missione è durata circa 3/4 mesi, gli adoratori iscritti sono circa 280.

 

“Oggi ricordiamo la presentazione rituale di Gesù neonato (ha
appena 40 giorni fuori dal grembo di sua madre), e lo vediamo tra le
braccia di Giuseppe e Maria. Tuttavia, più che un rito ebraico, quello
che stanno compiendo – probabilmente senza saperlo – è un gesto
profetico, perché la realtà nascosta è che quel Bambino è il Signore
e non è Lui che viene presentato al tempio, ma è il tempio in cui il
loro Signore si rende presente.
È il momento in cui si compie la profezia di Malachìa: “il Signore
entrerà nel suo santuario”.
Il Signore entra nel suo tempio come un piccolo bambino, povero,
umile, tenero, in totale mitezza, ma è Dio nella carne dell’ uomo che
fa il suo ingresso.
Il Figlio eterno di Dio ha assunto la nostra umanità per offrirsi in
sacrificio al Padre. Come è scritto nella lettera agli Ebrei: “Tu non
hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho
detto: “Ecco, io vengo per fare, o Dio, la tua volontà”.
Pertanto, questa presentazione del Figlio di Dio, appena fatto Figlio
dell’uomo, è figura dell’altra offerta, compiuta sulla croce per
riscattarci dalla morte e renderci puri in virtù del suo Sangue versato


per noi e per la nostra salvezza.
Trent’anni e più da quel momento, sempre a Gerusalemme, questo
piccolo, già uomo tra le braccia della croce, senza Giuseppe e con
Maria ai suoi piedi, consegnerà il suo spirito al Padre. E non ci
saranno più sacrifici animali nel tempio, che non possono fare nulla,
ma sarà l’Agnello di Dio, Gesù Cristo, Colui che toglierà i peccati del
mondo.
Ieri, il Messia, il Signore, nascosto nel bambino, è stato riconosciuto
da due anziani giusti: Simeone e Anna, perché lo Spirito Santo lo
aveva rivelato loro.
Oggi siamo noi, per la fede che viene dallo Spirito Santo, a
riconoscere Gesù, nostro Dio e Signore, nostro Salvatore, nell’Ostia
consacrata sull’altare del sacrificio della Santa Messa.
La nostra salvezza viene dal nostro unico Salvatore e questo si
ripete e perdura in ogni Messa in cui Lui e il suo sacrificio sono
presenti. In ogni Eucaristia Gesù Cristo, come dice l’autore della
lettera agli Ebrei, annienta, riduce all’impotenza il diavolo.
Perché, cari amici, dietro il velo del pane eucaristico c’è il Signore
con tutta la sua potenza e tutte le sue grazie per noi.
L’Eucaristia è il mistero della fede che proclamiamo una volta
consacrati il pane e il vino. È anche il mistero dell’amore infinito di

Dio per ciascuno di noi. È il mistero di quella sua Presenza reale,
vera, che viene a diventare una cosa sola con noi.
L’Eucaristia è Dio con noi che chiede la nostra risposta di fede e di
amore: la nostra adorazione. La risposta migliore e più grande che
possiamo dare come comunità è quella che stiamo dando:
l’adorazione eucaristica perpetua.
Oggi è un giorno emblematico – perché è il primo venerdì del mese
e la festa della Presentazione – e segna un prima e un dopo non
solo per il santuario ma, oserei dire, per tutto il Portogallo. Lo
crediamo perché questo santuario è un santuario nazionale ed è
sotto il patrocinio di Cristo Re.
Egli apre le sue braccia a Lisbona e a tutto il Portogallo. Sono
braccia aperte all’accoglienza, braccia che vogliono abbracciarci nel
loro amore. Il monumento esprimeva profeticamente quella che oggi
è la realtà che ospita al suo interno: Gesù Cristo nell’Eucaristia che
ci chiama tutti a stare con lui, ad abbracciarci con il suo amore.
Oggi, primo venerdì, ricordiamo il Sacro Cuore. Il Cuore di Cristo
nell’Eucaristia, trafitto dall’amore, è la porta del Paradiso e lì l’anima
affonda, lì cerca rifugio, come la colomba nella fenditura della roccia
nel Cantico dei Cantici.
Oggi, l’intera comunità che Gesù Cristo ha formato attorno a sé
nell’Eucaristia è presente per manifestare la sua fede e il suo amore
attraverso l’adorazione perpetua. Da ora in poi, qui si adorerà
permanentemente l’Amore redentore del Sacro Cuore, eternamente
aperto, che non conosce limiti di amore e di perdono.
Qui è stata aperta e rimarrà sempre aperta una porta verso il Cielo.
Qui si accende una luce in mezzo alle tenebre del mondo, perché è
Lui la Luce delle nazioni, la Luce che illumina ogni uomo.
Questo giorno è inaugurale perché il Regno eucaristico inizia in
questo santuario nazionale. Quando una comunità risponde all’invito
del suo Signore e lo adora senza interruzione, sta proclamando che
Egli è il Re. Qui stiamo dicendo a tutti che Cristo è Re, Re
dell’Universo e Re del Portogallo. Da qui, siamo sicuri, irradierà le
sue grazie su tutta la nazione.
Sia lodato Gesù Cristo!”