nel mondo

OMELIA

Dio crea con l’amore e per amore. Dio ama ciò che crea e in particolare ama l’uomo, tanto che diventa Lui stesso uomo per salvarlo. Divenne un uomo e immolò la sua vita umana per salvare gli uomini dalla morte. Non possiamo mai immaginare o misurare l’amore di Dio perché è infinito ed eterno. Quando l’uomo si separa dal suo Creatore, viene Dio ad incontrarlo come Salvatore. La speranza di salvezza è già presente al momento del primo peccato commesso per l’uomo, Adamo (Adamo e significa uomo), nel cosiddetto Protovangelo nel Libro della Genesi, quando Dio dice che la Donna nella sua stirpe schiaccerà la testa del Nemico tentatore e omicida: Satana. C’è lì anche un annuncio della lotta senza fine, senza interruzioni, tra il diavolo e l’uomo. Satana si frappone tra l’uomo e Dio attaccando, tentando l’uomo per separarlo dal suo Creatore e per portarlo allo stesso Inferno. Tuttavia, l’uomo pere mezzo della Donna -Donna identificata come la Santissima Vergine- gli schiaccerà il capo. La vittoria arriverà per mezzo di Gesù Cristo, della stirpe della donna, Dio Figlio di Maria secondo la carne.

Dopo la caduta, Dio, da sua iniziativa stabilirà patti successivi con gli uomini, alleanze dettate dal suo amore. Non è stato l’uomo a proporre tali aalleanze, ma Dio a offrirle per la sua immensa misericordia. Ogni volta che l’uomo si ribella, Dio non distrugge, non cancella l’umanità dalla faccia della terra ma trova gli uomini giusti per tornare con un piccolo resto a riprendere il suo disegno di amore e fa alleanze con loro. E`così che dinanzi all’umanità pervertita fa una prima alleanza con Noè, l’unico uomo giusto della sua generazione, e la sua famiglia, a chi risparmia del castigo del diluvio. Da quella prima alleanza ne arriveranno altre. Segue il patto con Abramo -sigillato nella carne- a chi promette una prole e quella discendenza sarà il popolo che Dio riserva per se stesso. Di quel popolo ebraico sceglie a Mosè per trasmettere la Legge e in seguito parlerà Dio attraverso i profeti per guidare e correggere quel popolo. Per questa via di unione in cui la fedeltà di Dio è costantemente non corrisposta perché gli ebrei è infedele, perché Israele rende culto a falsi dei, rifiutando di adorare il vero Dio, e lapidano e uccidono i profeti, per questa percorso tortuoso si arriva finalmente alla pienezza del tempo. In quel momento della storia stabilito da Dio -che è la manifestazione della pienezza del suo amore- sigilla l’ultima, nuova ed eterna Alleanza in Gesù Cristo, per tutti gli uomini che credono in lui e lo accettano come loro Salvatore. Questa Nuova ed Eterna Alleanza è quella del Giovedi prima della sua Passione (noi ci ne stiamo preparando in questo tempo di Quaresima) l’Alleanza del Cenacolo. Sarà lo stesso Gesù Cristo che si darà a suoi apostoli, nel segno del pane -che è il suo corpo che verrà consegnato il giorno successivo in sacrificio cruento- e nel segno del vino -che è il sangue che ha versato da quella notte nel Getsemani, fino all’ultima goccia sul Golgota. E per perpetuare e fare presente il sacrificio dell’Alleanza attraverso i secoli fino alla fine del mondo e a diffonderlo fino agli estremi confini della terra, fa di quegli uomini con chi condivide la cena i primi sacerdoti. Così è nata l’Eucaristia e così è nato il sacerdozio. Due doni, due misteri che sono nati insieme e che sono inseparabili. Al punto che non c’è Eucaristia senza sacerdozio neppure sacerdozio senza Eucaristia.

Bene, l’Eucaristia è lo stesso Signore Gesù Cristo con noi. Quando ci troviamo di fronte a questo Santissimo Sacramento siamo davanti al Emanuele eucaristico. Siamo davanti a Dio, veramente presenti, e la nostra risposta è adorazione. Questa è la risposta che celebriamo oggi e abbiamo cominciato qui a Maria Treu, risposta di gratitudine, di fede e d’amore per il nostro Signore. L’adorazione che iniziamo è ora per la maggior parte delle ore settimanali, ma desideriamo imploriamo il Signore diventi perpetua, il che significa che si possa adorare -per la sua gloria e il bene di tutti- senza interruzione, così come si adora in cielo.

In questa Eucaristia che oggi celebriamo e adoriamo va il nostro grazie al Signore per tutti, sacerdoti e laici che hanno abbracciato questo progetto d’amore. Attraverso quest’adorazione, che aspira ad essere –ripeto- perpetua, rafforzeremo ancora di più l’alleanza con il Signore che ci ama di amore eterno.

Da parte mia, ringrazio i miei fratelli sacerdoti piaristi, gli altri fratelli piaristi che mi hanno accolto tanto calorosamente, i sacerdoti dove sono andato a predicare e a tutti voi, i grandi collaboratori e a voi il mio immenso apprezzamento per la vostra risposta al Signore. Questo è un modo magnifico per iniziare il cammino di Quaresima. Possa Dio riempirvi di benedizioni.

  1. Justo Antonio Lo Feudo MSE