ultime notizie

“Chi ci sta?” – Sfida del Congresso Eucaristico Internazionale
5-12 settembre 2021

di Padre Pedro Manuel
Per la seconda volta sono un delegato della nostra diocesi ad un Congresso Eucaristico internazionale. Mi sono posto molte domande nei mesi scorsi, quale frutto avrei tratto per me, per le mie parrocchie e per la nostra diocesi da questa possibilità che avrei sperimentato di nuovo come rappresentante della nostra chiesa locale. Oggi Gesù mi ha dato un indizio. Solo una Chiesa centrata su di Lui può diventare una presenza efficace del suo mistero di salvezza e di amore in mezzo a coloro che già lo conoscono e nei cuori ansiosi di coloro che non sanno chi è.

L’ascolto di padre Justo Lofeudo mi ha spinto a scrivere questo testo. Vediamo… a Budapest oggi era la “Giornata della Pazienza” e per coronare questa giornata, questo sacerdote ha condiviso la sua esperienza di fondare centri di adorazione eucaristica perpetua dove “prima dell’azione c’è la preghiera” (Papa Benedetto XVI). Dal cuore di una chiesa centrata sull’Eucaristia, nascono le vocazioni e si rinnovano le parrocchie. Senza paura, ci ha chiesto di interrogare i frutti che sono già apparsi dove questo sta accadendo, i cambiamenti che sono diventati evidenti dove il dubbio ha lasciato il posto alla proposta e dove le paure sono state fondate sulla Fede.

Gesù ci ha insegnato bene che “chi rimane in lui porta molto frutto, perché senza di lui non possiamo fare nulla” (Gv 15,5) e da questa certezza viene la grazia più grande: la Pace! Nell’Eucaristia il Signore è davanti a noi e in un atteggiamento di riparazione sperimentiamo grandi benefici per l’anima nella pienezza della Fede.

Come possiamo anche noi in Algarve accedere a questo grande dono? – A rischio della Fede! Con il rischio e la sfida di rinnovare i nostri schemi centrati sulla presenza reale del Signore, così spesso trascurata con gesti mal fatti, ma che può essere riparata con atti d’amore nella possibilità di un’adorazione silenziosa di incontro e innamoramento totale di Gesù stesso. Non c’è niente di più efficace! Cosa abbiamo da offrire? Silenzio! Un silenzio abitato dal Signore che ci aspetta sempre e che ci chiama ora a questo… dopo aver esaurito tanti piani e programmi, incontriamoci di nuovo in Lui e con Lui. Rifocalizziamo la nostra azione pastorale su Gesù, perché solo Lui può rafforzarci.

In una società sempre più secolarizzata, dove la perdita della fede e una totale alienazione dal Vangelo sono in aumento, crediamo che questi centri possano irradiare la pace! L’attivismo in cui spesso cadiamo sulla base delle nostre “migliori volontà” deve cedere il passo a questa possibilità di Dio che supera ogni impossibilità umana, anche se per questo abbiamo bisogno di esercitare la pazienza come dono e sperimentare il silenzio come via. Abbiamo delle restrizioni? Difficoltà? – Certo che sì! Ma soprattutto abbiamo la volontà di dare a Gesù il posto primordiale che deve avere.

Dove? Ovunque sia più opportuno! In una città o in un villaggio! Quando? Appena possibile! L’adorazione è una necessità vitale per la Chiesa! Cercare incessantemente la preghiera è stata la sfida proposta oggi da Moyses Azevedo, fondatore della comunità Shalom. La gioia di evangelizzare è il marchio di questa comunità. Tutte le generazioni desiderano essere evangelizzate e i mezzi tradizionali non sono più sufficienti. È importante andare alla Sorgente per scoprire il cammino verso la Sorgente. È importante andare con “i giovani per raggiungere altri giovani” (San Paolo VI) perché “essi sono l’ora di Dio” (Papa Francesco) che “non toglie nulla ma dà tutto” (Papa Benedetto XVI). Per questo abbiamo bisogno del tempo e della pazienza di Dio che sono assolutamente incredibili. L’uomo di oggi vive ad un ritmo spaventoso in cui la velocità diventa una dipendenza. Il cardinale arcivescovo di Myanmar ha ricordato che “anche se l’apostolato del sorriso ci è stato tolto, non ci è stata tolta la pazienza di amare di più e di sentire di più e in Maria, la cui natività è stata celebrata oggi, troviamo la via della salvezza che ci viene attraverso la sua pazienza e disponibilità a dare”.

Il Volto della Pazienza è il Signore stesso, “paziente e pieno di misericordia” (Sal 145,8) che, una volta scoperto, ci chiede di non rimanere solo per l’Eucaristia ma di fare della nostra vita una vita eucaristica. Abbiamo ricevuto le chiamate, abbiamo i mezzi e la Fede. Cosa ci manca? Probabilmente per correre il rischio!
Chi ci sta?

Padre Pedro Manuel, delegato della diocesi di Algarve
al CEI Budapest 2020 (nel 2021)