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“NON ESISTE MIGLIOR ESORCISMO PER UNA CITTA’ CHE AVERE UNA CAPPELLA DI ADORAZIONE PERPETUA”

E’ il Signore quando è intronizzato in adorazione incessante, giorno e notte dai suoi fedeli che regna sulla città.

Questa è l’esperienza che si vede verificare sempre più in diverse parti del mondo.

In effetti in questi giorni di inizio 2017 ci raccontano che Ciudad Juárez, situata nello stato di Chihuahua a nord del Messico, tristemente famosa per essere una delle città più pericolose del mondo dovuto alla guerra interna del narcotraffico ora invece ha visto cadere drasticamente il numero degli omicidi. Da circa 3800 omicidi commessi nel 2010 a poco più di 250 nel 2015.

Come sempre si danno ragioni puramente umane, come la maggior efficacia delle autorità locali, ma la verità è da un’ altra parte: nelle 10 cappelle dell’adorazione perpetua che oggi conta la città. Nel 2013 si aprì la prima cappella di adorazione perpetua. Dinanzi al caso disperato e senza apparente via d’uscita, un parroco si interessò all’adorazione perpetua perché diceva “solamente Gesù ci può salvare da questo, solamente Gesù ci può dare sicurezza”.

In tempo record si aprì la cappella grazie all’aiuto dei Missionari di nostra Signora del Santissimo Sacramento e alla risposta dei fedeli. Come sempre non sono mancate le testimonianze di come opera il Signore. Per esempio, una signora che andava alla cappella per la sua Ora Santa alle 3 del mattino, fu fermata dai militari. Non credevano che se ne andasse a quest’ora in una cappella. La donna disse loro di accompagnarla. Una volta arrivati incontrarono sei donne che stavano adorando. In questo momento la signora disse ai soldati: “Voi credete che ci proteggete? Noi stiamo 24 ore al giorno pregando per voi.”

Uno di loro cadde a terra piangendo con la sua arma difronte al Santissimo. Il giorno seguente iniziò ad andare alla sua ora santa.

In un anno le cappelle si moltiplicarono per dieci. E le morti si abbassarono drasticamente. Il seminario aveva meno di dieci seminaristi, oggi ne conta quasi novanta. La maggioranza sono adoratori.

Anche in Spagna si sono visti adoratori che scoprirono la propria vocazione nella cappella di adorazione. Oggi stesso uno dei coordinatori generali è sacerdote e un altro è in seminario.

In quanto all’azione benefica che porta una cappella di adorazione perpetua, da dove il Signore irradia le sue grazie e dove ci sono sentinelle della notte che intercedono per gli altri, per le madri che aspettano i propri figli, per coloro che sono malati o angustiati e non riescono a dormire, per chi compie il male perché sono all’ombra della morte, ci sono due casi che meritano di essere commentati per la gloria di Dio.

Il primo fa riferimento alla città di Trieste, conosciuta in Italia per essere quella dal maggior indice di suicidi della penisola e una con i più alti di tutta Europa. Da quando si stabilì l’adorazione perpetua nel 2005, i suicidi si abbassarono a meno della metà.

L’altro è costituito da tutte quelle persone che avevano deciso di farla finita con la propria vita e finirono in una cappella di adorazione perpetua difronte a Colui che è la Resurrezione e la Vita. Chi scrive questo conosce nove casi di mancati suicidi che si salvarono per l’adorazione perpetua: quattro in Spagna, quattro in Italia e uno in Canada. Ce ne saranno molti di più sicuramente.

Concludiamo con un aneddoto. Riguardo alla missione di Pamplona, qualcuno elogiava il luogo scelto per l’adorazione perpetua perché dicevano che non solo era centrale ed emblematico (in effetti – pur essendo oggi molto ridotta in dimensioni- si tratta della Basilica dedicata a sant’Ignazio nel luogo in cui il futuro santo fu ferito, difronte alle mura di Pamplona) fin’anche –sottolineavano- perché la cappella sarebbe stata molto protetta giacché sta a fianco della Camera dei Deputati e della Polizia.

Il missionario replicò: “E’ il contrario, che bello sarà per la Polizia e per la Camera avere a lato un luogo dove il Signore è adorato giorno e notte. Loro saranno molto protetti!”