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DOMENICA 24 DICEMBRE 2017  AUGURI  di SANTO NATALE
da Padre Justo Lofeudo, Missionario della Santissima Eucaristia

“Il ricordo evangelico dell’Avvento è quello che inizia con l’annunciazione dell’angelo inviato da Dio alla giovane fanciulla di Nazareth e si conclude co il SI di Maria. Con l’incarnazione, la differenza iconografica tra annunciazione e incarnazione è rappresentata da un gesto; quando vediamo che l’Angelo sta in piedi è il segno che la Vergine non gli ha ancora dato il suo consenso ma, quando Lei dice di SI, l’Angelo si inchina e si inginocchia. Immagine plastica, questa, che parla del gesto corporale di adorazione che deve accompagnare la certezza della nostra fede. Questo gesto ci parla di Dio, il Dio eterno e infinito che il Cielo non può contenere, è ridotto, per modo di dire, alla finitudine dell’uomo e questo per amore. L’immensita’ del Mistero, di quella Vergine che rimarrà sempre Vergine, della più giovane creatura della creazione, il tempio della nuova ed eterna alleanza. Dio lo costruisce nel segreto del cuore della giovanissima Maria.


Maria ha ricevuto il figlio di Dio nella pienezza del suo cuore immacolato e perciò è la figlia prediletta di Dio, la più grande, la più alta perché non c’è nessuno come Lei che dimora nel cuore della Trinità stessa.
È la Vigilia di Natale…
“Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio”. Tutti noi possiamo dire:”un figlio è nato per me, mi è stato dato un bambino” e quel bambino è Dio, è Dio che diventa infinitamente vicino, non all’umanità ma alla mia vita, Dio si dona a me. Questo è il mistero di Dio nascosto nel bambino di Betlemme che io con la mia fede posso toccare e accarezzare.
La vigilia di Natale saremo a Betlemme, davanti alla mangiatoia, contemplando il mistero di quel bambino. Vedere il Bambino ed adorarlo è tutt’uno, lo adoriamo insieme a Maria, Giuseppe e i pastori.
Alla vigilia di Natale sperimenteremo le carezze delle sue benedizioni. È una notte di profonda Pace, è una notte di profonda gloria celeste presente sulla terra. Tutto questo è un fatto storico ma in realtà non lo è nel senso più profondo. Non lo è perché succede oggi, sempre. È avvenuto e tuttora avviene perché nulla è impossibile a Dio.
Dio è qui perché non ci ha fatto una visita fugace nella storia ma ha cambiato radicalmente la nostra storia, rimanendo con noi fino alla fine del mondo.
L’incarnazione dell’eterno Dio che assume la nostra natura, umanità, continua nella Sua presenza nell’Eucarestia, perché, ciò che è accaduto nell’incarnazione accade nello stesso modo nella consacrazione, in cui, sempre per opera dello Spirito Santo, il pane diventa il corpo di Gesù Cristo e il vino il Suo sangue e ancora il Figlio di Dio discende dinanzi alle parole del sacerdote che aprono il Cielo.
Nel profondo, nel nesso tra l’incarnazione e la consacrazione eucaristica vi è lo stesso mistero rinchiuso, il mistero della nostra fede, il mistero dell’amore di Dio per noi.
Dalla prima presenza divina in mezzo a noi, arriva quella di un’altra sua presenza, quella di rimanere con noi fino alla fine del mondo. Sempre nascosto perché esige da noi l’umiltà dell’accettazione del mistero e la fede in questo Dio che è amore.
Chiunque cerca il Dio con noi, non dovrebbe correre a Betlemme ma, invece, trovarlo nell’Eucarestia e quando lo trova, Lo adora.
Pertanto, ogni vero Incontro con l’Eucarestia deve essere di adorazione e ogni adorazione eucaristica un Incontro.
L’Eucarestia è l’Emnanuele, il Dio con noi, la Pace che il Signore irradia dalla Sua dimora Eucaristica, è potente segno della presenza di Dio, un segno a cui più di un ateo si è arreso e oggi da anche gloria a Dio.
Siamo nei momenti di oscurità, la gente cammina nell’oscurità ma vedrà una Grande Luce.
“Coloro che abitano nelle terre delle ombre, se adorano, una Luce brillera’ su di loro.
L’adorazione è il nuovo avvento, l’attesa del Signore che è venuto, che è qui e che tornerà in gloria.
Non perdiamo la speranza perché il Signore è già alle porte e bussa.
Lode a Gesù Cristo e
Buon Natale!